🤔 Xavi lo vuole ma giocano gli altri: Kessié, errore o occasione❓

“Torno dalle Olimpiadi e sistemo tutto. La dirigenza conosce le mie intenzioni”. Le ultime parole famose di Franck Kessié, ex Milan che ha seguito l’estate scorsa le orme di Donnarumma e Calhanoglu, lasciando i rossoneri a parametro zero dopo una burrascosa trattativa per il rinnovo. Rispetto ai due compagni però l’ivoriano è quello che ha trovato maggiori difficoltà.

Kessié, il minutaggio latita: sarà addio?

605′ i minuti complessivi giocati, per un totale di 14 partite disputate e una rete – in Champions League – messa a referto. Un totale di 43′ minuti a gara, meno di un tempo, troppo poco considerando le sue stagioni in rossonero dove rappresentava un punto fermo per la formazione di Stefano Pioli. Se pensiamo a Xavi, alle sue idee e alla tradizione “di piedi buoni” cui ci ha abituato il Barca, Franck stona un po’. Torna subito alla mente un precedente in maglia blaugrana che riguarda un altro giocatore africano: Alex Song, arrivato in pompa magna dall’Arsenal, fece molto male in Liga.

Nonostante le parole di facciata del club e dello stesso Xavi che dice di puntare sul giocatore, alla fine giocano gli altri: Pedri, Gavi e De Jong rappresentano i pilastri del centrocampo blaugrana, senza dimenticare la leadership di Busquets. Di conseguenza, vista la discrasia tra parole e fatti, sono tanti i rumors che parlano di addio già in questa sessione di mercato. Si è parlato di Inter e anche di Premier League, in primis del Tottenham di Antonio Conte, estimatore del ragazzo. Dal canto suo Franck, al netto del maxi ingaggio che allontana diversi club, vuole restare in Catalogna e cercare di convincere a tutti i costi il tecnico, trasformando una bocciatura in occasione di riscatto. C’è anche chi ha parlato di pentimento dell’ivoriano e della clamorosa voglia di tornare al Milan, ipotesi comunque remota.

Fatto sta che per riscattare il momento negativo e ridare linfa alla propria carriera, Kessié non può stare di certo a guardare gli altri dalla panchina, ma ha bisogno di giocare. Oggettivamente, almeno fin qui, il matrimonio rappresenta un errore per entrambe le parti: per il club sia tecnico che economico, per il giocatore soprattutto tecnico ma anche di vita (la poca fiducia nei suoi confronti può minargli autostima e serenità). Riuscirà l’ex Milan a ribaltare il suo destino?

By Pasquale Ucciero

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