Il Corriere dello Sport, quest’oggi in edicola, ha sottolineato la grande mancanza che sta patendo, finora, il Pisa: il talento – e i numeri – di Matteo Tramoni. Ecco una parte dell’approfondimento: “Manca l’uomo assist, il giocatore capace di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. E anche di mettere l’attaccante davanti al portiere avversario. in altri termini, per ora, manca Tramoni, il folletto corso, determinante un anno fa per la promozione in B (13 reti in 26 partite) e blindato dalla società nerazzurra, con un contratto prolungato fi no al 2028.
Convinta che questo potesse essere l’anno della sua definitiva consacrazione e che lui avesse le carte in regola per diventare uno degli elementi capaci di prendere per mano la squadra e condurla alla salvezza. Tutto è ancora possibile, beninteso, perché di partite da giocare ce ne sono ancora ventisette. Ma non si può dire che il fantasista corso sia partito con il piede schiacciato sull’acceleratore. Tanto che lo stesso Gilardino si è quasi visto costretto a ridurne l’impiego. Attenzione, ha sempre giocato Tramoni: le prime tre, però, da titolare quasi inamovibile. Nelle ultime quattro, invece, solo con la Fiorentina ha disputato quasi tutta la partita: prima, a Napoli, era sceso in campo negli ultimi venti minuti e dopo, a Bologna è uscito alla fi ne del primo tempo, sacrificato anche per ragioni tattiche dato che il Pisa era rimasto in dieci. E con il Verona, è stato schierato negli ultimi 15 minuti.
I numeri darebbero anche ragione alle scelte di Gilardino. Perché in sette partite, è vero che Tramoni è andato al tiro sei volte, ma ha centrato lo specchio solo in due occasioni. E alla voce gol e assist, i due pezzi forti del repertorio, c’è ancora scritto “zero”. Infine, dribbling tentati, alcuni, ma riusciti appena uno. Però, con Stengs infortunato e lungodegente e Lorran che ancora deve completare il suo inserimento nel calcio italiano, il Pisa ha un bisogno di ritrovare il suo genietto […]”.