Subentrato solamente all’85′ nel match vinto sul filo di lana dai partenopei al “Maradona” contro l’Hellas Verona nell’ultimo turno di campionato, Giacomo Raspadori si è fin qui reso – suo malgrado – protagonista di una seconda stagione a Napoli tutt’altro che brillante, condizionata anche, e soprattutto, dalla negativa annata corale dei Campioni d’Italia in carica.
Acquistato per 35 milioni di euro dal Sassuolo nell’estate del 2022, lo spazio per il polivalente attaccante emiliano (terza scelta dietro a Victor Osimhen e Giovanni Simeone), complice anche il recente arrivo di Cyril Ngonge e l’ottimo ingresso di Jesper Lindstrøm contro gli scaligeri, potrebbe ora ulteriormente ridursi. Ecco quanto evidenziato da La Gazzetta dello Sport:
“Il Napoli domenica ha vinto con la perla di Kvaratskhelia e i cambi nella ripresa. Ma se guardiamo all’incidenza dei subentrati, non si può considerare Raspadori. L’attaccante è entrato nel tabellino solo per pochi minuti, dall’85’, al posto di Simeone: e non ha partecipato alla costruzione della rete del georgiano.
La sensazione è che abbia dei concorrenti in più che gli possono togliere ulteriore spazio. L’impatto di Ngonge è stato beneaugurante; le illuminazioni di Lindstrom hanno stupito anche i più critici verso il danese: come ruoli non sono proprio uguali a quello di Raspadori, ma nel rimescolamento dell’attacco e nelle rotazioni, anche Ngonge e Lindstrom sanno sistemarsi in porzioni di campo che potrebbero appartenere pure al compagno. Soprattutto il belga arrivato con il mercato invernale è un nuovo “pericolo” per Jack, e di riflesso anche per la Nazionale. Se invece si torna al vecchio discorso che l’ex Sassuolo, pagato 35 milioni, sia soltanto centravanti, le scelte di Walter Mazzarri sembrano chiare: la prima opzione per rimpiazzare Osimhen è Simeone.