Protagonista di un attimo avvio di stagione con l’Empoli, Sebastiano Esposito è intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport soffermandosi anche sulle già numerose tappe già vissute in carriera tra Serie B ed estero e sull’amicizia con Romelu Lukaku.
“Non eravamo certo ricchi. Siamo cresciuti nel quartiere dove la possibilità di sbandare era alta, giocavamo in strada e abbiamo coltivato il sogno. Oggi il campetto lo stiamo sistemando noi tre fratelli (Salvatore, centrocampista dello Spezia, e Francesco Pio, centravanti della squadra ligure, ndr). È giusto così. Papà Agostino ci ha lasciati liberi, ama il pallone e lo vive; ma non sottovalutate il vero motore, mamma Flavia. Ha fatto tutto e farà diplomare pure me”.
“Prendere la Voluntas è un atto di cuore verso Roberto Clerici che con Roberto Samaden ho avuto al settore giovanile dell’Inter, è un secondo padre. Il più forte dei fratelli? Siamo molto uniti. Salvatore è il più maturo, Pio è bravo, ma non è forte quanto me”.
“Lukaku lo sento. Poco fa ero a San Giorgio a Cremano e c’era una sua statua enorme. L’ho chiamato. Per sfotterlo naturalmente”.