Cala il sipario sulla sesta, e ultima, giornata della fase a gironi della Champions League 2022/2023 che vedrà tre italiane su quattro (Inter, Napoli e Milan) impegnate negli ottavi di finale della massima competizione continentale. Solo Europa League, invece, per la Juventus che si sveglia troppo tardi con una prestazione eccellente, seppur non ripagata dal risultato, contro il Paris Saint-Germain.
Champions League, la top five dell’ultimo turno
KYLIAN MBAPPE’ – Non esistono più aggettivi. Il fuoriclasse francese brilla in una serata di evidente sofferenza per il Paris Saint-Germain, messo alle corde per quasi tutta la gara dall’intensità della Juventus e pericoloso solamente grazie alle folate individuali dell’ex Monaco. Il goal è la palese testimonianza del clamoroso mix che caratterizza il 7 transalpino: forza fisica nel resistere a Gatti, abilità nell’eludere il ritorno di Locatelli e tecnica, abbinata ad innata esplosività nelle gambe, nello spedire la palla con un chirurgico destro sul secondo palo. L’assist dell’1-2 per Nuno Mendes parte sempre da lui ed è in grado di addolcire solo in parte una serata che si rivela comunque amara per i Campioni di Francia, secondi nel girone alle spalle del Benfica per via di un dato peggiore relativo ai goal realizzati in trasferta rispetto ai portoghesi. ALIENO.
OLIVIER GIROUD – La vera forza del Milan di Stefano Pioli è sempre stata, e continua ad essere, il gruppo. La verità, però, è che se esiste un calciatore in grado di determinare più di tutti sul risultato finale nei grandi appuntamenti (ancor di più, forse, di Rafael Leao) quel qualcuno porta il nome di Oliver Giroud. Due goal e due assist nel poker rifilato dai rossoneri al Salisburgo e ottavi di finale conquistati. ROI.
MANUEL LOCATELLI – Partita sontuosa, quella del centrocampista bianconero. Ad inizio primo tempo va due volte vicino a togliere la ragnatela della porta di Gigio Donnarumma, il resto del match è una miscela perfetta di corsa, sacrificio, chiusure, cambi di gioco e aperture millimetriche in una prestazione, complessivamente, da veterano. Illumina per Cuadrado in occasione del pari della Vecchia Signora poi siglato da Bonucci e dà la sensazione di poter davvero spostare gli equilibri, assieme a Fagioli e Miretti, sopperendo alla tanto criticata assenza di qualità della mediana juventina. LEADER.
JULIAN ALVAREZ – Manca Haaland? No problem, ci pensa Julian. L’argentino ribalta l’iniziale vantaggio del Siviglia targato Rafa Mir con due assist, uno a testa in favore del baby Lewis e Mahrez, e siglando, nel mezzo, anche la rete del sorpasso sugli andalusi. Difficile potersi affermare da titolare se davanti hai un calciatore del calibro dell’androide norvegese ma, le caratteristiche del tutto differenti da quest’ultimo possedute dall’ex River Plate e le sue indubbie qualità tecniche, non possono che rappresentare una comunque validissima carta a disposizione di Pep il quale, seppur con un minutaggio mai del tutto omogeneo, dimostra comunque di puntare sul ragazzo. AFFAMATO.
FERRAN TORRES – I pesantissimi innesti giunti in estate a Barcellona hanno fisiologicamente compresso l’impiego in blaugrana di uno dei profili potenzialmente più talentuosi del calcio spagnolo. L’ex Manchester City ogni volta che scende in campo prova comunque sempre a incidere e, dopo le due reti siglate nei vari spezzoni raccolti in Liga, timbra una doppietta anche contro il Victoria Plzen in UCL. Due reti tanto importanti per il ragazzo, quanto inutili per il cammino dei catalani. Ferran, però, c’è e invoca sempre maggiore spazio a Xavi. PRESENTE.