Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, è intervenuto ai microfoni di DAZN a poche ore dal match di San Siro contro il Milan. Ecco quanto ripreso dall’ANSA:
“Quali pensieri ho avuto prima di venire alla Lazio? Che sarebbe stato un anno difficilissimo. Penso che siano stati i cinque mesi più difficili della mia carriera, tra le altre cose però anche divertenti. La componente gusto c’è, questo è già tanto. Lotito? È sempre meglio un presidente tosto che un fondo straniero. È ovvio che il presidente sia una figura dominante, io per tutta la carriera ho avuto presidenti così. A volte meglio una litigata faccia a faccia che un fondo quando non sai con chi parlare. Sarebbe bello riuscire a creare una base di calciatori che con due o tre innesti possa farti arrivare a un livello sopra rispetto a quello dove siamo. La speranza è che tutte le componenti ci diano una mano”.
“Da quando lo faccio di professione la sensazione di andare a lavorare non ce l’ho mai avuta. Il mio Napoli giocava un calcio straordinario, divertente da vedere. Non abbiamo vinto niente ma è stato un calcio bellissimo. Nessuna squadra che ho avuto in seguito ha avuto la possibilità di replicarlo. Vorrei chiudere la carriera con la Lazio che riesca a prendere il Flaminio, che alla prima partita ci sia io in panchina e che lo stadio si chiami Tommaso Maestrelli”.
