⚪️⚫️ Spalletti pre Juve-Roma: “Milik c’è, da Gasperini c’è solo da imparare. Essere belli? Non efficiente…”

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In vista del big match casalingo contro la Roma di Gasperini, Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa. Il tecnico bianconero si è soffermato sul peso della gara per gli obiettivi della Juve e su alcune individualità.

“Li ho visti allenare nella maniera corretta, soltanto nell’ultima gara abbiamo fatto vedere quel miglioramento, che deve essere il modo di proiettarsi in questo tipo di calcio. Poi è il mantenere le cose che fa la differenza. Milik? Domani è convocato, l’ho trovato come un bambino felice che avrà la possibilità di rifare il gioco che gli è sempre piaciuto. È un giocatore che ha caratteristiche importanti. Gasperini? Io sto bene con tutti, soprattutto quelli di questo campionato. Gasperini mi ha messo curiosità da sempre, il suo modo di ragionare e di praticare un mestiere fa la differenza. Da quelli come lui c’è da imparare. Il suo tipo di gioco lo fanno in molti, tanti dicono ‘fanno come l’Atalanta’ o ‘come la Roma’. Già quando era a Crotone era così, utilizzava l’uomo contro uomo. Ora tutti gli ex calciatori giocano come lui, da Palladino a Bocchetti, come Modesto e Juric. La Roma anche, adesso ha giocatori trasformati. Gasperini ti mette in difficoltà, fa segnare tutti”. 

Il fatto dell’essere anche belli dipende poi da quello che diventa attraente per gli sportivi. Il bello tipo ‘vetrina di negozio’ non è efficiente, è meglio avere gli abiti un po’ più stropicciati e fare bene. La cosa fondamentale da fare è riuscire a prevedere le cose. Abbiamo dei margini di miglioramento, bisognerà vedere se in questo contesto di livello così alto dal punto di vista di corsa e impegno mentale riusciamo a trovare questi spazi. Vedremo se da queste partite che abbiamo disputato riusciremo a prendere slancio. Anche a Bodo abbiamo sofferto, ma dentro a quel tipo di campo dove tutto è diverso a livello di velocità abbiamo fatto una buona prova”. 

“Prima si vedeva un giocatore in campo e si collegava dove fossero gli altri. Adesso non è così, non sai dov’è l’avversario, bisogna guardare dove non si guarda. Gli spazi sono tra gli avversari, non tra le linee. Questo radar deve essere attivo in maniera continuativa. Lo faceva Totti o Del Piero, che con le loro giocate anticipavano il tempo, per gli altri era impossibile. Questi calciatori determinavano agli altri di stare al suo livello, lo facevano Salah e Perrotta con Francesco. È la mentalità che ci vuole per andare oltre a queste continue piccole prigioni che ti portano questo tipo di squadre, ci vuole la fantasia”. 

By Pietro Galliano

Classe 2003, amante del calcio in ogni sua forma, telecronista e giornalista sportivo.

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