Il Napoli versione super che strapazzando la Serie A e che è agli ottavi di Champions dopo aver vinto 5 partite su 6 nel girone di Champions League, sta per entrare nella fase cruciale della stagione. Il +13 in campionato chiama Spalletti e soci alla gestione del netto vantaggio che, con la Champions League alle porte, richiederà l’impiego di più calciatori.
Seppur senza titolarissimi, questo Napoli ha un 11 + 1 base che scende in campo con regolarità. L’unico ballottaggio perpetuo è tra Lozano e Politano in alto a destra: gli altri 10, di base, tendono ad essere gli stessi. Spalletti ha però avuto ottime risposte dai comprimari e per il prosieguo della stagione è legittimo aspettarsi altri momenti positivi dagli altri calciatori.
Le riserve di lusso
Simeone ed Elmas sono le riserve di lusso per eccellenza che, per rendimento, è complesso definire riserve. Elmas soprattutto è il jolly che gioca ovunque facendo bene in tutte le posizioni. Senza Kvaratskhelia è lui il padrone della fascia sinistra; con la Juventus ha segnato da destra mentre quando Zielinski è appannato è sempre il macedone a prendere il suo posto sulla trequarti.
Simeone, invece, ha indossato i panni di attaccante di scorta, decisivo, per eccellenza. gioca poco, segna tanto e lo fa nei momenti decisivi. In campionato il Cholito ha risolto le pratiche Cremonese, Milan e Roma ed in Champions ha detto la sua coi Rangers da titolare e con il Liverpool a gara in corsa.
Gli altri? In difesa Meret e Di Lorenzo sono insostituibili e Gollini e Beresziynski aspettano il loro momento se e quando saranno chiamati in causa. Juan Jesus è la prima alternativa sia a Kim che a Rrahmani e col suo maestro Spalletti si è dimostrato affidabile. Ostigard, chiamato poco in causa, ha comunque dimostrato di poterci stare. Olivera a tratti è stato preferito a Mario Rui che però negli ultimi mesi ha reso impossibile qualsiasi staffetta dato il rendimento incredibile del portoghese.
Il reparto in cui c’è meno rotazione è il centrocampo: Lobotka è insostituibile ed Anguissa ha caratteristiche uniche. Demme non ha mai visto il campo, Gaetano pochissimo mentre Ndombelé subentra quasi sempre per dare brio e muscoli quando c’è da gestire o quando il Napoli (raramente), è chiamato a sbloccare la gara nel finale.
Capitolo a parte per Raspadori: investimento importante per il napoli, Jack si è fatto trovare pronto quando Osimhen si è infortunato trovando gol in Serie A ed in Champions. Dal rientro monstre del nigeriano e con l’esperimento di Raspadori a supporto dell’ex Lille fallito, l’ex Sassuolo sta trovando poco spazio con le presenze da titolare che scarseggiano. Zerbin, dopo il grande campionato in Serie B, ha racimolato pochi minuti e difficilmente ne accumulerà tanti altri in fasi determinanti della stagione.
