Paulo Sousa, tecnico della Salernitana, ha parlato alla vigilia del match contro il Monza, in programma domani pomeriggio alle ore 15:00 all’Arechi. Queste – riprese da TMW – le sue dichiarazioni:
Mister, che partita dobbiamo aspettarci?
“Affronteremo una squadra in grande fiducia, guidata da un tecnico giovane che rende onore alla scuola allenatori italiana. Palladino merita i complimenti e sono convinto che farà una grande carriera. Noi abbiamo lavorato sul concetto di identità, dobbiamo essere consapevoli che la vittoria arriverà soltanto se saremo predisposti ad una partita di sacrificio. Io vedo un gruppo che lavora bene, che ha voglia di credere nel raggiungimento del traguardo. A livello collettivo e individuale vedo una crescita, ora dobbiamo soltanto trasformare il lavoro quotidiano in punti da aggiungere alla classifica”.
Cosa serve per essere più pericolosi in attacco?
“Lavorare. Può sembrare una risposta scontata, ma è così. E la fase offensiva dipende anche dall’atteggiamento della fase difensiva, uscire bene dalla pressione dell’avversario ti consente di essere aggressivo, padrone del gioco e gestire la situazione. Che sia un blocco basso o un blocco alto. E’ una sorta di rottura con il passato, lo so, ma stiamo insistendo su concetti precisi che la squadra sta assimilando”.
Solitamente le squadre di Sousa sono performanti quanto lei ha tempo per lavorare, ora tempo non ce n’è. Come si fa?
“Tempo e spazio sono concetti fondamentali nel calcio, danno ricchezza al gioco e dal calciatore. So che dobbiamo ottenere risultati ed è quello che vogliamo fortemente. Vincere o perdere non è abbastanza, è importante come vuoi arrivare al traguardo. La mentalità forte, l’ambizione e il coraggio fanno la differenza, così come la capacità di accettare la critica costruttiva per crescere. Io non voglio una Salernitana speculativa, tocca a noi avere una organizzazione tale da rubare palla all’avversario e imporre le nostre giocate. I ritmi, in questa categoria, devono essere esplosivi. Anche la posizione del corpo è determinante per la riconquista del pallone. Domani è appena la seconda partita, so che diverse cose non sono state ancora acquisite ma non possiamo permetterci di sbagliare”.
Possibile vedere Candreva trequartista?
“La sua intelligenza è tale da poter essere impiegato ovunque. E’ una soluzione, voglio che sia dentro al campo e che sappia leggere i vari momenti della partita. E’ rientrato anche Mazzocchi che, al pari di Maggiore, ci potrà dare una grossa mano. A me tocca utilizzare le risorse a disposizione nel miglior modo possibile. E Candreva è un calciatore importante per noi”.
Maggiore, Mazzocchi e Dia potrebbero giocare dall’inizio?
“Io dico che bisogna procedere sempre con cautela, soprattutto quando ci sono stati problemi di natura muscolare. Nel caso di Pasquale è stato un problema meccanico, sto valutando di farlo partire dall’inizio e gestirlo in corso d’opera. Per me Mazzocchi ha la possibilità di giocare titolare. Gli altri sono a disposizione”.
