❤ Chiesa sull’infortunio: “Ringrazio i tifosi per l’affetto, penso di essermelo guadagnato sul campo”

Federico Chiesa si è concesso in una chiacchierata al canale Twitch della Juventus soffermandosi, tra i vari temi, anche sul grave infortunio al ginocchio che lo ha costretto a rimanere ai box per diversi mesi. Queste – riprese da TMW – le sue dichiarazioni:

“Ho parlato con la Juventus poco dopo l’operazione e all’inizio avevano in mente di fare delle piccole puntate su Youtube, era partita come una cosa molto più piccola di quello che si è verificato poi su Amazon. Appena me l’han chiesto ho detto subito di sì, mi ha fatto piacere che volessero far vedere alle persone l’aspetto riabilitativo, quanto fosse duro. Mia mamma e mio papà mi han sempre visto in campo e non con le stampelle. Mio padre si è rotto il tendine rotuleo sia a destra sia a sinistra quindi ci erano già passati. Quando sono stato male sono stati i primi a darmi forza”.

Sull’infortunio: “Nell’arco della mia carriera ho subito interventi più brutti, dove magari ero lanciato in corsa ad alte velocità e venivo buttato a terra. In quel caso lì l’intervento non è stato bellissimo però l’obiettivo di Smalling era andare sulla palla. È andato sul pallone, non lo ha fatto con cattiveria. Queste cose nello sport di contatto succedono. Ho visto il mio ex compagno di squadra Bentancur, a cui faccio un grande in bocca al lupo, rompersi il crociato da solo. È bastato pochissimo, son cose che capitano mille volte ma basta una frazione di secondo in cui appoggi male il piede e poi stai 6/7 mesi fermo”.

Sul timore in campo: “L’ho avuto solo i primi allenamenti in cui sono tornato con la squadra. Pensavo e ripensavo a quando mi sono infortunato però quando ho ripreso ad allenarmi con continuità e quando ho esordito non più. Durante i possessi palla all’inizio avevo flashback ma è una cosa normale. Posso dire di essere stato fortunato, nella sfortuna, ad essermi fatto male alla Juve perché è uno dei club più importanti al mondo e ha a disposizione le migliori strutture a livello sanitario. A livello di infortunio ci sono infortuni peggiori, ho avuto problemi nella riabilitazione ma ho avuto la fortuna di trovarmi in un ambiente per risolvere la situazione”.

Sui tifosi: “Mi ha aiutato tanto e lo fa tuttora. Sento molto la vicinanza. L’affetto penso di essermelo guadagnato sia con le prestazioni in campo, sia con quello che dò per la maglia. In quei momenti mi ha reso ancor di più felice”.

Sul confronto con Chiellini: “Giorgio, ma anche Bonucci e altri compagni come De Ligt, Vlahovic, mi sono stati vicini. Però come mi ha sempre detto Giorgio ogni riabilitazione è diversa. Lui non ha avuto problemi, forse un po’ all’inizio, mentre a me è andata benissimo all’inizio e poi ci ho messo un po’ a tornare in campo. Un crociato per due giocatori ha un percorso diverso. Giorgio aveva sempre male all’inizio a flettere la gamba, io invece nelle prime 3 settimane l’ho raggiunto senza grandi problemi. A livello emotivo si possono somigliare le riabilitazioni. Giorgio ha detto che di positivo ha preso che ha passato tanto tempo con la famiglia ed è quello che poi ho fatto anche io”.

Sul suo idolo: “Da bambino è sempre stato Kakà, ora il giocatore che mi piace guardare di più è Mbappé. Scambio della maglia? Sì l’ho incorniciata, è un fuoriclasse assoluto, è disarmante. Ha una facilità di allungo con la palla e una rapidità di piedi che vedi in pochi giocatori e a livello realizzativo è fortissimo. Ha fatto tre gol a 23 in una finale Mondiale, se non è un fuoriclasse lui…”.

Sul cambio numero: “Volevo cambiare. I numeri importanti per me sono dall’1 all’11: il 7 era libero, anzi me l’ha lasciato Dusan che voleva il 9. A livello di storia recente l’ha indossato uno come Ronaldo che fa parte dei 5 più grandi della storia del calcio, quindi è ancora di più un onore”.

Sui tifosi che lo vedono Pallone d’Oro: “Li ringrazio ma pensiamo a vincere qualcosa quest’anno, soprattutto per quello che sta accadendo”.

Sul gol preferito alla Juve: “Mi piace quello contro l’Atalanta di novembre 2020, da fuori area. Ma anche il secondo contro il Porto di testa. È stato magnifico segnare in Champions League”.

Sulla partita più importante: “Emotivamente quella che mi è rimasta più impressa è contro il Porto agli ottavi di finale di Champions. Meritavamo di passare, abbiamo fatto di tutto e non ci siamo riusciti, potevamo dire la nostra. Eravamo a tanto così dal passare. Mi è dispiaciuto, poi in Champions che è veramente difficile, visto anche quest’anno, mi ha deluso tanto e mi è rimasta impressa. A livello positivo è stato bello vincere la finale di Coppa Italia segnando un gol”.

By Nicola Cosentino

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