Alexis Sanchez, ex attaccante dell’Inter oggi al Marsiglia, ha spiegato a TVN i motivi della separazione estiva con la compagine nerazzurra, maturata al termine di un’esperienza tutt’altro che esaltante per il cileno. Queste – riportate da Gianlucadimarzio.com – le sue affermazioni:
“Ero tranquillo, gli ho detto di criticarmi se avessi fatto male. Avrebbero avuto ragione ma non ho avuto tempo di dimostrarlo: è stato ingiusto perché ero un leone in gabbia”.
“Inzaghi? Un giorno gli ho detto che se non mi avesse fatto giocare avremmo perso e così è successo. ‘Possiamo perdere, intendiamoci’, gli ho detto. Dopo la sconfitta, però, non ho parlato: dovevo avere bocca piccola e orecchie grandi”.
“Parlavo ogni giorno con Guardiola ma Wenger non mi ha permesso di andare perché un giocatore non voleva venire. Così mi ha chiamato Mourinho e mi ha dato la numero 7 di Ronaldo, Beckham e Cantona e mi disse che avremmo vinto tutto. Non me ne pento, le cose accadono per una ragione”.