Con parole abbastanza dure e altrettanto inattese, Pep Guardiola ha messo di fatto alla porta Kyle Walker sostenendo che il terzino destro non sia attualmente adatto al suo calcio. Non è dato sapere quanto incidano le questioni di natura caratteriale legate al calciatore inglese, ma è chiaro che il sistema di gioco con 4 difensori centrali sta dando una stabilità importantissima al Manchester City. Si tratta del secondo laterale finito ai margini in pochi mesi: prima di lui Joao Cancelo, un top del ruolo, ha collezionato panchine su panchine prima di andare in prestito al Bayern Monaco.
L’allenatore non è nuovo nel corso della propria carriera a prese di posizione drastiche. Al Barcellona appena arrivato chiese la sostituzione di due mostri sacri come Deco e Ronaldinho con l’obiettivo, a ragion veduta geniale, di valorizzare Andres Iniesta e Leo Messi. Stesso destino nella prima estate della sua gestione blaugrana capitò a Gianluca Zambrotta. Dopo la Champions vinta il primo anno, però, non si fermò. Fuori Yaya Touré e Samuel Eto’o, con cui il rapporto si era profondamente logorato anche per ragioni squisitamente tattiche. Al posto del camerunense arriverà il più grande errore di valutazione della sua esperienza catalana: uno Zlatan Ibrahimovic mai integrato e mai a suo agio con lo spogliatoio. Corpo estraneo rispetto al gioco e costretto a salutare e trasferirsi al Milan dopo un solo anno.
Ecco la top 11 dei calciatori epurati da Guardiola
Hart; Zambrotta, Walker, Rafa Marquez, Cancelo; Deco, Schweinsteiger, Yaya Touré; Dinho; Ibra, Eto’o.