Paolo Nicolato, CT dell’Italia U21 che si appresta a disputare l’Europeo di categoria in Georgia e Romania, ha rilasciato un’intervista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. Queste – riportate da TMW – le sue affermazioni:
“C’è un grande dibattito sui sistemi di gioco, ma non deve esserci l’idea che sia un modulo che fa vincere o perdere le partite. Chi pensa questo è rimasto indietro di 30 anni: non c’è un modulo offensivo o uno difensivo, ci sono moduli più adatti ai giocatori e altri meno adatti”.
“Noi nelle qualificazioni, su 10 partite ne abbiamo fatte 7 con il 4-3-3, una 4-2-3-1 e due con il 3-5-2, più le amichevoli con il 3-5-2. Un allenatore deve saper insegnare tuti i sistemi, poi si ragiona sui giocatori e sulla strategia. Il calcio va in un’altra direzione, si è evoluto, bisogna mettere i giocatori nelle condizioni di esprimere il proprio talento. Il 3-5-2 in Under 21 è nato perché non abbiamo mai avuto a disposizione ali per fare il 4-3-3 e perché tutti i nostri difensori nei club giocano a 3. Non è stata scelta individuale mia, fatta per gusti personali. Alleno da 35 anni e per 30 ho fatto la difesa a 4, ma se c’è l’esigenza faccio altro”.
“Il mio futuro non mi interessa, io ragiono in maniera diversa, io ragiono sul tirar fuori il meglio dai miei ragazzi, e in questi anni ne abbiamo valorizzati tanti. In Italia si ragiona sul risultato ma quel tipo di valutazione non mi interessa, o meglio non deve essere l’unico metro di giudizio”.
