🚨 Carnevali: “Berardi resta al 100%. Infastidito con la Juve: la scadenza era il 17 ma zero offerte”

Giovanni Carnevali, AD del Sassuolo, ha parlato della trattativa Berardi-Juve, di fatti chiudendola definitivamente. Di seguito le sue parole alla Gazzetta dello Sport.

«No. C’era un principio di trattativa, la Juve aveva mostrato interesse per il nostro giocatore e il Sassuolo aveva aperto alla cessione di Berardi una decina di giorni fa anche perché Domenico aveva espresso il suo gradimento all’operazione».
Poi cos’è successo? Non avete trovato un accordo sul prezzo?
No, la realtà è che non mi è arrivata nessuna proposta ufficiale. Quando la Juve ci ha chiesto Berardi per la prima volta, abbiamo solo abbozzato un discorso economico. Il Sassuolo ha chiarito che la valutazione del giocatore era superiore ai 30 milioni, ma da parte nostra c’era la disponibilità ad ascoltare un’offerta della Juve e a trovare insieme la cifra giusta e la formula che potesse soddisfare entrambi i club. Ci tenevamo ad accontentare Berardi, a cui siamo molto affezionati, però non potevamo trascurare le esigenze della nostra società e quindi avevo specificato alla Juve
che non avremmo accettato l’inserimento di calciatori nella trattativa perché abbiamo già cambiato tanto. Pensavo che avremmo comunque trovato una soluzione e infatti il Sassuolo aveva anche individuato il sostituto (Dodi Lukebakio, esterno belga dell’Hertha Berlino, ndr) da in serire nella rosa».
E allora perché avete interrotto la trattativa?
Il Sassuolo aveva indicato una data precisa entro la quale bisognava chiudere: il 17 agosto. Per ché quel giorno scadeva la nostra possibilità di acquistare il sostituto di Berardi. A Giuntoli e ai procuratori di Domenico ho detto io in modo chiaro che non avremmo potuto superare quella data. Ma Giuntoli non si è più fat to sentire. In pratica, non mi è arrivata nessuna proposta uffi ciale della Juve. Per carità, capi sco che possano aver fatto altre valutazioni e non voglio assolutamente entrare nel merito delle loro operazioni di mercato. E’ giusto che ognuno faccia ciò che
vuole. Però adesso il Sassuolo to- glie Berardi dal mercato».
E’ infastidito dal comporta mento della Juve?
Certo. Sono molto infastidito perché da parte nostra c’è sem pre stata apertura e disponibilità. Noi condividiamo abitualmente con i nostri giocatori le proposte che ci arrivano e cerchiamo di accontentarli, ovviamente senza
trascurare le esigenze del club. E sarebbe stato meglio allora par lare prima con il Sassuolo e dopo con i procuratori di Berardi».
Ipotizziamo che Giuntoli legga quest’intervista, si cosparga il capo di cenere e le telefoni og gi presentandole l’offerta giusta. Lei come risponde?
Gli dico di no. Noi abbiamo accettato che Berardi avesse trovato un accordo con la Juve e da dieci giorni Domenico si allena a parte perché destinato alla cessione. Non ha giocato in Coppa Italia, non giocherà al debutto in Serie
A con l’Atalanta, ma adesso è giusto che il Sassuolo cominci a pensare ai propri interessi. Per noi Berardi è fondamentale: il nostro campionato inizia doma ni, non c’è più tempo per sostituirlo adeguatamente. La forza
del Sassuolo è la programmazione, non abbiamo mai chiuso le porte a nessuno, ma le tempisti che sono fondamentali e adesso da parte mia non c’è la disponibilità a riaprire la trattativa. Giuntoli e i procuratori non possono non aver capito che avrei ragionato su tutto, ma che sulla tempistica ero tassativo. Avevo mostrato grande comprensione nell’affrontare il tema della cessione di Berardi ad agosto inoltrato, ma oltre il 17 non si poteva
proprio andare».
E se fosse Berardi a impuntar- si pretendendo la cessione?
Lo farei ragionare, gli spiegherei la situazione. Domenico è molto affezionato al Sassuolo,
anche l’anno scorso gli era arrivata un’offerta importante e per lui poteva anche essere l’ultima
occasione per andare in un grande club. E invece quest’esta te si è materializzata la possibilità di andare alla Juve. Adesso, però, non ci sono più le condizioni. Berardi è un ragazzo sensi bile e intelligente, lo capirà. A
malincuore abbiamo dovuto prendere questa decisione».

By Alessio D'Errico

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