❗ Osimhen: “A Napoli sto bene! Preferirei la MLS all’Arabia, su Lautaro, Leao e Spalletti…”

Victor Osimhen, centravanti del Napoli, è intervenuto sulle onde di TV Play soffermandosi su numerosi temi relativi al proprio percorso di carriera, e non solo. Queste – riportate da TMW e Pazzidifanta.com – le dichiarazioni del nigeriano:

“Haaland e Messi meriterebbero entrambi il Pallone d’Oro, hanno avuto entrambi una stagione favolosa ma non voglio dare io una preferenza”.

E’ anche un tuo obiettivo il Pallone d’Oro?
“Se verrà sarà una cosa favolosa, per me già essere un giocatore a questo livello è un sogno. Se dovesse arrivare sarebbe fantastico, ma non è un ossessione. A Napoli mi trovo molto bene: segnare è sempre una emozione, farlo al Maradona ancora di più”.

Quali sono le emozione nel segnare al Maradona?
“Prima di arrivare Koulibaly mi parlò dello stadio, della squadra, della città. Mi ricordo il primo gol contro l’Atalanta e ancora ora ho la pelle d’oca quando segno perché giocare e segnare dinanzi a 50-60mila persone che urlano il tuo nome è incredibile”.

Come tu hai scoperto il tuo talento? Come è iniziata la tua carriera?
“Ho iniziato davvero presto a giocare a calcio nel mio paese, ma alla prima partita feci una rovesciata e mi ruppi la spalla. Ho perso presto mia mamma, c’era solo mio padre e subito con mio fratello ho iniziato ad aiutare la mia famiglia. Poi un giorno una persona mi ha detto: ‘Perché non torni a giocare che sei bravo?’ Gli ho risposto che non ne avevo la possibilità, che non avevo nemmeno i soldi per comprarmi le scarpe. Lui mi ha aiutato e da quel giorno ogni giorno facevo tre ore di cammino per andare ad allenarmi. Questa persona mi ha aiutato anche per mangiare, io in quel periodo dormivo e lavoravo in chiesa. Poi feci un provino dove c’erano migliaia di persone e in pochi minuti riuscii a fare due gol e un assist, da quel momento la carriera è decollata. Oggi io provo a portare avanti l’esempio che mi hanno dato mio padre e mio fratello, con l’obiettivo di non mollare mai”.

Qual è il tuo gol preferito?
“Il gol contro la Roma all’Olimpico nella scorsa stagione”.

Preferisci Messi o Cristiano Ronaldo?
“Io sono fan di entrambi, questi due giocatori negli ultimi 20 anni hanno fatto delle cose incredibili. Quando ho giocato contro Messi ho chiesto una foto e dopo una sfida contro la Juventus ho fatto una foto con Ronaldo. Non ho un favorito”.

Cosa pensi del campionato arabo?
“E’ in forte ascesa, ha attratto molti talenti la scorsa estate e molti giocatori sono andati lì”.

Preferisci la Saudi Pro League o la MLS alle stesse condizioni?
“Alle stesse condizioni gli Stati Uniti”.

Per quanto tempo indosserai ancora la maschera?
“Ancora per tanto, tanto tempo. Ormai fa parte di me, sono riconosciuto per il fatto che indosso la maschera”.

“Chukwueze? Anche io ho avuto un inizio complicato. Questo è normale quando vieni da un campionato diverso. Ma è uno dei giocatori di maggior qualità e deve credere in se stesso”.

“Molte cose di quello che viene preparato in settimana poi la domenica viene applicato esattamente in campo e questo mi ha stupito. Il campionato italiano è uno dei più difficili in cui giocare”.

“Non credo di essere migliore di Immobile. Ciro è già una leggenda, io ho appena cominciato e lo rispetto tanto. Ha un istino letale e gliel’ho detto anche dal vivo. Penso che sia un grande attaccante”.

“Mi ha ispirato Drogba. Persone a me vicine hanno detto che il mio gioco ricordava il suo e ho cominciato a seguirlo da bambino”.

“Per me non è un grande problema, il primo a mettere grande pressione su me stesso sono io. Non permetto alle pressioni di buttarmi giù. Al mio gioco chiedo sempre di più”.

“Leao è incredibile, è un grandissimo talento. Per il campionato è bellissimo avere giocatori di questo livello, danno una spinta alla competizione. Mi piace anche il suo stile, come si veste. Lautaro è un leader per l’Inter, lo vedo come un giocatore che ha sulle spalle la sua squadra”.

“Spalletti? Lui è un genio, chiede tantissimo. L’Italia ha tanti giocatori di talento e saprà come condurli alla vittoria”.

“Romero è il più tosto che ho affrontato. La prima volta che ci ho giocato contro mi sono allungato la palla in profondità più volte e lui era sempre dietro di me. Anche con Smalling ho avuto tanti duelli”.

By Nicola Cosentino

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