Aurelio Andreazzoli ha parlato alla Gazzetta dello Sport toccando presente e futuro. Di seguito le parole dell’allenatore dell’Empoli riportate da TMW.
Va in panchina dal 1985. Qual è il calcio che più ha amato?
“Quello di oggi: più studiato, veloce, resistente. Complicato. Tutto è cambiato: gli spazi, i tempi, la velocità, la forza dei rivali, l’abilità degli allenatori nel crearti le difficoltà. Una sfida bellissima”.
C’è ancora il tempo e la voglia di insegnare uno stop? O si prova a migliorare la tecnica attraverso la tattica?
“Noi cerchiamo di abbinare entrambe le cose. Facciamo sempre due esercitazioni da otto minuti a inizio allenamento, in cui proviamo situazioni da ripetere in partita: lì c’è la tecnica collegata alla tattica. E ho visto che queste situazioni restano con chiarezza nei giocatori”.
Questo di Empoli è il suo ultimo ballo?
“Mi sono scoperto bugiardo in passato già un paio di volte: taccio. Mi piace la soddisfazione di essere apprezzato per ciò che faccio e per come mi comporto. Alla mia età non hai paure, solo speranze e obiettivi. E io voglio fortemente la salvezza”.
