Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha rilasciato un’intervista a Repubblica: “Mi piacerebbe che la Lazio fosse la mia ultima squadra e allenarla al Flaminio. Il derby romano mi trita: da fuori ti sembra un’esagerazione, ma quando lo vivi è micidiale, anche il magazziniere e i cuochi entrano in quel clima. Ti rovina la vita ma è bellissimo. Mio erede? De Zerbi. Non l’ho mai allenato, ma ci sentiamo spesso. Tra i miei ex giocatori punto su Maccarone. Il mio Napoli sarà ricordato per 30 anni. Allenare in Champions o tra i dilettanti non è poi così diverso: ci sono le prime donne anche in Serie D.
Calendario troppo fitto di impegni genera tanti infortuni? Lo dico 5 anni ma mi accusavano di cercare alibi e basta, adesso ne parlano tutti. Ormai ci si allena solo al video e spettacolo peggiora. Al massimo un giocatore dovrebbe giocar 50 partite all’anno.
Finirò per andare anche io in Arabia? Davvero lì si può fumare? – risponde ulteriormente il tecnico – Allora vedremo. La sosta? Non mi sono riposato, ho studiato i prossimi 21 avversari. Tanti esoneri? Ho fatto un calcio che era troppo avanti, e non era facile neppure gestirmi”.