Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, è intervenuto in conferenza stampa al termine dell’Assemblea odierna soffermandosi anche sulla possibile uscita del massimo campionato italiano dalla FIGC. Ecco quanto raccolto da TMW a riguardo:
Valutate di uscire dalla Federcalcio?
“La Premier tecnicamente non è fuori dalla Federazione, si è comunque all’interno di un sistema federale. Quello che la Premier ha di diverso è un modello organizzativo diverso, collegato al peso economico. Quello che è emerso è che attualmente il sistema organizzativo non riconosce alla Serie A il peso che dovrebbe avere in relazione al peso economico”.
Un incremento di peso federale potrebbe accontentarvi?
“La richiesta di aumentare il peso federale credo risalga a Beretta, 2009/2010. Non si tratta di un consigliere in più, di questioni numeriche, ma di un modello che assicuri maggiore autonomia decisionale alla Serie A rispetto a quello che può riguardare la Serie A”.
Quali riforme farebbe la Serie A senza la FIGC?
“Ci sono tante questioni. Le regole del gioco non vengono toccate, chiariamo subito. Dopodiché si può sperimentare, come sapete la Serie A spesso lo ha fatto. Poi ci sono tutta una serie di decisioni che riguardano non solo il campionato a livello organizzativo e di calendario, che comunque oggi è sempre sottoposto ad approvazione. C’è un tema che riguarda anche singole decisioni, come quelle sulle liste delle squadre, o le regole su extracomunitari, sui vivai: tutto quello che oggi è deciso dal consiglio federale domani potrebbe vedere la Serie A maggiormente autonoma in queste decisioni”.
Non avete gradito la proposta di riforma della FIGC?
“In realtà non c’è stato un momento di proposta, noi abbiamo discusso sugli elementi resi pubblici nel tempo ed è stato predisposto un documento, ma poi ci si è resi conto che il tema di fondo è che l’assetto federale non riconosce alla Serie A l’autonomia che dovrebbe avere”.
Come commenta le parole di Laporta?
“La Superlega non c’entra nulla, non a caso si è parlato di modello inglese. Si tratta di riequilibrare la Serie A su un modello organizzativo diverso. Oggi non se n’è parlato, poi i club citati hanno rilasciato dichiarazioni individuali mi pare”.
Su quali temi vorreste decidere di più?
“Vorremmo riconosciuta l’importanza dell’autodeterminazione, non c’è un tema di contrapposizione e non vogliamo contrapporci a nessuno. Vogliamo migliorare il sistema”.
Ma con l’assemblea dell’11 marzo non c’è il rischio che venga vissuto in questa ottica?
“Queste sono scelte di chi deciderà di volerla leggere così”.
Se non doveste trovare spazio d’ascolto all’interno della FIGC si paventa la possibilità di una fuoriuscita?
“È tutto prematuro. Oggi è emerso questo, durante l’assemblea, a conferma di un comune sentire di tutte le squadre, che hanno sentito la necessità di andare verso un percorso ulteriore”.