Incredibile scoperta nel comune di Bagno a Ripoli nel corso della costruzione del Viola Park. Stando a quanto riferito dal quotidiano La Nazione, durante i lavori per la costruzione del nuovo centro sportivo della società viola sarebbero state rinvenute una fattoria romana ed una necropoli con circa 170 tombe. Gli edifici dovrebbero fare riferimento alla popolazione dei villanoviani, civiltà esiste prima degli etruschi.
Di seguito i dettagli di ANSA.
I lavori per la costruzione del Viola Park, è stato spiegato, hanno consentito di portare alla luce una serie di testimonianze archeologiche di una piccola comunità villanoviana (che precedette la cultura etrusca) che ha lasciato una necropoli composta da sei tombe a pozzetto, con le ceneri dei defunti in vasi di terracotta e pochi oggetti di corredo. Rinvenuta anche una fattoria di età romana, una strada che taglia tutta l’area del Viola Park, una necropoli e un altro gruppo di tombe posto più a sud, per un totale di 168 deposizioni, tra incinerati e inumati. Le attività sul campo si sono concluse con la protezione delle strutture rinvenute e il loro riseppellimento, per consentire la conclusione dei lavori del centro sportivo ed evitando danneggiamenti ai resti antichi. Tra i reperti trovati ci sono lucerne, oggetti d’uso personale, come specchi, spilloni e aghi per capelli, pettini, ma anche pedine, dadi, balsamari di vetro e orecchini d’oro. La soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze, Antonella Ranaldi ha spiegato che le tombe trovate “coprono un arco cronologico di secoli e gli scheletri possono dare molte informazioni su come fosse la vita in età romana. Nelle tombe sono stati trovati anche oggetti che sono attualmente nei depositi della nostra soprintendenza, mentre gli scheletri sono a Scandicci in un altro centro, qualcosa è rimasto anche presso il Viola park, in un magazzino”. Per Ranaldi l’importante ora è “comunicare queste ricerche per raccontarle, ma – ha aggiunto – poi la cosa può essere abbinata anche con l’esposizione dei reperti”.