Tuttosport, attraverso la propria edizione odierna, ha raccontato il convulso pomeriggio vissuto ieri nell’ambiente Milan: “Casa Milan perquisita, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis indagati. È il risultato di una giornata che potrebbe produrre conseguenze dirompenti per il club rossonero: la Guardia di Finanza si è presentata nel primo pomeriggio nella sede di Via Aldo Rossi (e presso uffici e abitazioni delle persone coinvolte) per cercare documenti nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano, condotta dai pubblici ministeri Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi. Sono stati portati via computer e telefoni: non sono mancati momenti di tensione. L’ipotesi di reato è quella di «ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza», prevista dall’articolo 2638 del codice civile. La norma sanziona gli amministratori che «espongono fatti materiali non rispondenti al vero, occultano con altri mezzi fraudolenti fatti che avrebbero dovuto comunicare» ostacolando l’attività di controllo. In questo caso della Figc, anche se potrebbe esserci ricadute anche a livello Uefa. Le sanzioni previste vanno da uno a quattro anni di reclusione. Il reato si configura in capo ai dirigenti che hanno la responsabilità di effettuare le comunicazioni. Per questo motivo sono indagati l’attuale a.d. rossonero Giorgio Furlani e il suo predecessore Ivan Gazidis. Non lo è invece il presidente rossonero Paolo Scaroni che non ha questi poteri, pur essendo protagonista di questa vicenda fin dall’inizio […].
L’ipotesi investigativa, contenuta nel decreto di perquisizione eseguito dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, è che il reale proprietario del Milan sia ancora il fondo Elliott, non RedBird, nonostante la cessione di agosto 2022. Dall’analisi dei documenti visionati dagli agenti «sembrerebbe emergere la circostanza che la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita sia proveniente da un veicolo societario non riferibile» a RedBird. La Procura sostiene che «nonostante il passaggio di proprietà, i componenti del board del Milan in quota a Elliott sono rimasti immutati nelle rispettive cariche sociali» […]”.