Henrikh Mkhitaryan, centrocampista dell’Inter, è stato ospite del podcast Frog Talks dell’ex nerazzurro Andrea Ranocchia.
Ecco le parole, riprese da Alfredopedulla.com:
“Fin dal primo giorno all’Inter mi sono sempre sentito in un posto familiare per me, come se fossi già stato qui in un’altra vita, con gli stessi compagni e gli stessi tifosi. È una cosa che mi ha colpito, non capivo come fosse possibile. Parlo cinque lingue: armeno, russo, inglese, francese, italiano. Il tedesco l’ho dimenticato perché era molto difficile, lo parlavo molto bene solo al mio terzo anno a Dortmund. Fuori dal campo mi piace giocare a scacchi: mi dà la possibilità di pensare, di capire come muovermi e dove andare, cercando di prevedere le mosse future dell’avversario.
Finire qui la carriera? Mi restano due anni di contratto vediamo se riesco a farli (ride, ndr). Dico sempre che finché posso devo giocare per non avere rimpianti. Io mister? No, già da calciatore passi tanti tempo al centro sportivo e nei ritiri. Da allenatore è peggio, devi analizzare l’allenamento, come giocare, devi parlare con i calciatori prima e dopo le partite, studiare l’avversario.”
