Luciano Spalletti, CT della Nazionale italiana, ha parlato ai canali ufficiali azzurri alla vigilia dell’amichevole contro il Venezuela. Ecco quanto raccolto da GDM.com:
“C’è questa apertura di andare a essere calciatori o squadre che sanno interpretare più moduli e sistemi di gioco dentro la stessa partita. Dobbiamo fare qualcosa di moderno, prima avevamo poco tempo e ci siamo focalizzati solo in un sistema, anche quando perdevamo dovevamo mettere a fuoco una cosa. Con le amichevoli faremo qualche prova in più”.
“Noi saremo attenti e presenti dentro gli allenamenti delle squadre, dentro gli incontri di campionato, ci porteremo dietro quello che verrà fuori in queste amichevoli dove vedremo qualcuno di nuovo, c’è sempre la possibilità di inserirsi. Essendo l’Italia abbiamo il bisogno di creare sempre roba più forte e nuova, ci portiamo via i risultati di queste prove”.
“Sinner? È un esempio da quando ha cominciato. Da ragazzino normalissimo, da una situazione più difficile di altri è riuscito a scalare tante posizioni diventando il numero uno. Per essere sul tetto del mondo uno deve diventare top nella gestione delle ore in cui non si fa attività sportiva, oltre che nel match e nell’allenamento. Si vede che è mentalizzato in maniera corretta, lo dicono le sue scelte, come il cambio di allenatore. Sa dove vuole arrivare e conosce benissimo il suo carattere”.
“Come gruppo nazionale siamo tutti vicini alla famiglia Barone e alla famiglia di Commisso. Sappiamo che valore perdiamo per il nostro sport e per il calcio in particolare. Ha influenzato più il calcio lui in questi cinque anni alla Fiorentina rispetto a tanti altri che sono da una vita dentro questo ambiente e non hanno fatto niente. Il Viola Park è la conferma di che cosa voglia dire fare le cose da imprenditori”.