Il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi ha parlato, ai microfoni de Il Tirreno, circa le ultime due gare di Serie A che saranno decisive per la squadra Toscana. Di seguito le sue parole riportate da Tuttomercatoweb:
“Se quattro mesi fa ci avessero detto che saremmo stati qui a giocarci la permanenza in Serie A negli ultimi 180 minuti, padroni del nostro destino, avremmo firmato con il sangue”.
Le cose sono cambiate con Nicola.
“Siamo all’epilogo di una stagione difficile ed entusiasmante, non serve a niente pensare a quello che poteva essere. Dispiace ci sia un clima di pessimismo, non so se poi prevalga davvero. Sembra quasi accanimento, ma società e squadra sono consapevoli che ci aspetta un compito difficile. Ma non impossibile”.
Le ultime salvezze hanno abituato male qualcuno?
“C’è chi può pensare che per l’Empoli chiudere a 41 o 43 punti sia normale ma non è così. Anzi, è una cosa straordinaria”.
Come vivete l’attesa?
“C’è solo un modo, cercando di dare il meglio giorno per giorno. E comunque ho vissuto attese decisamente peggiori. Tipo il playout contro il Vicenza per rimanere in Serie B, pagina indimenticabile della nostra storia. A volte è andata bene, altre meno. A Udine sarà una partita molto importante ma non è detto sia decisiva. E non dobbiamo appesantirla più di quanto sia già. La prestazione con la Lazio deve darci convinzione, è mancata solo la concretezza”.
Che ne pensa della mancata contemporaneità per chi gioca per salvarsi?
“Usiamo ogni energia per giocarcela al meglio, il resto è un ragionamento da fare poi in Lega. È stata scelto lo spezzatino per i diritti tv, ma se ogni anno evidentemente ci sono risultati più o meno attesi questo non funziona…”.