😕 Insulti e minacce di morte, il telefono di Lotito finisce sotto controllo: “Vogliono venda la Lazio”

Complici le perenni minacce di morte ricevute negli ultimi anni, Claudio Lotito ha chiesto al Senato l’autorizzazione a far mettere sotto controllo i propri apparecchi telefonici: placet, quello della Camera di appartenenza dell’onorevole e presidente della Lazio, che sarebbe già arrivato.

Intervenuto ai microfoni del Messaggero, il numero uno biancoceleste ha così parlato dell’incresciosa situazione con la quale è chiamato a convivere da oramai lunghissimo tempo.

“L’ultimo mi ha chiamato tre minuti fa… Minacce, insulti. Chiamano con lo sconosciuto e pensano che non li scopro, ma adesso scopriamo chi sono. Vogliono che venda la società, ma la Lazio non è in vendita”.

“Io sono da sempre un combattente e mai un reduce, ma a tutto c’è un limite e qui è stato superato. Stampano manifesti, li attaccano sui cavalcavia… Si rende conto? Sono presidente da vent’anni e non mi sembra che la Lazio stia fallendo. Dopo la Juve è il club con più trofei in Serie A, ha sempre posizioni decenti in classifica, i conti in ordine e un fatturato trasparente. Non sono mica una cicala, ma una formica. Lo sa che in biglietteria ho ancora il nipote di Cragnotti? E che non ho mai chiesto un euro per un’auto aziendale o un rimborso? E poi lo stipendio: la Consob mi ha costretto ad assegnarmi un emolumento”.

“Mercato? Non si possono pagare stipendi da 7-8 milioni di euro l’anno, ci sono regole e parametri da rispettare. Ci sono società con patrimoni netti negativi da 500 milioni di euro che dovrebbero portare i libri in tribunale”. Per caso si riferisce alla Roma? Risponde e conclude Lotito: “No, i nomi li sta facendo lei”.

By Nicola Cosentino

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