Repubblica, attraverso la propria edizione odierna, ha fatto il punto della situazione in casa Roma: “Nessun ribaltone. Almeno per adesso. Mourinho rimane sulla panchina giallorossa. Ma con la fiducia a tempo. Perché la sconfitta di Milano ha lasciato l’ennesimo strascico a Trigoria così come a Houston. L’operato dell’allenatore secondo i Friedkin è gravemente insufficiente ma ancora non è arrivato il giorno del reddae rationem. La proprietà prende tempo. Così come accaduto dopo la sconfitta di Bologna a dicembre e subito dopo il derby di coppa.
La riunione di ieri pomeriggio di tutto il board giallorosso ha portato ad un nulla di fatto. Per ora non si cambia. Non tanto per l’insoddisfazione crescente sulla guida tecnica. Quanto per tutta una serie di fattori contingenti. In primis l’assenza di alternative valide a cui affidare la guida tecnica per quattro mesi, senza che questa scelta implichi un accordo più lungo e vincolante.
Poi c’è una questione economica, tra lo stipendio di Mourinho e quello del nuovo eventuale allenatore. In più con l’assenza di un vero uomo di calcio all’interno del club — Pinto ormai dimissionario è fuori da ogni decisione che non sia il calciomercato — non rende semplice una decisione così importante. Allo stesso modo la ricerca del nuovo ds è molto vincolata dalla presenza di Mourinho e l’incertezza sul suo futuro. Arrivare a Roma ed avere come primo onere la cacciata dello Special One non piace a nessuno. Così come iniziare a lavorare con un
comparto squadra-tecnico in via di dismissione. Oltre ad una situazione economico-finanziaria disastrata dall’accorto vincolante con la Uefa che mette paura a tutti i profili sondati nelle ultime settimane.
Ora la Roma scotta. E il timore di bruciarsi è tanto. Da qui l’apparente immobilismo, nonostante i risultati negativi.
Un crinale scosceso su cui i Friedkin viaggiano da settimane. Cercando la soluzione migliore per non gettare alle ortiche l’intera stagione. Cacciare Mourinho darebbe nuova linfa all’investimento Roma? Porterebbe i benefici economici richiesti all’allenatore portoghese in questa stagione? O cambiando faremmo solo peggio? Su queste domande (incentrate principalmente sul fattore economico) si basano le valutazioni che da giorni stanno facendo Dan e Ryan Friedkin. Con Lukaku, Dybala e il terzo monte ingaggi la Roma non può essere nona. E l’ingresso in Champions è vitale per la rivoluzione tecnica di giugno.
L’assioma della proprietà è semplice. Molto meno la risposta alle domande sul futuro di Mourinho. Che per ora resta in sella, con una fiducia a tempo da confermare quasi di giorno in giorno. Di punto in punto”.