Marco Carnesecchi, portiere dell’Atalanta e dell’Italia, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Vivo Azzurro.
Questo quanto ripreso da calcioatalanta.it:
“Abbiamo fatto due giorni belli intensi, oggi ci sarà un altro grande allenamento e siamo pronti“.
Com’è il rapporto col mister?
“Bello, molto bello. Ride e scherza tantissimo, ti fa subito sentire dentro qualcosa di grande”.
Qual è il primo ricordo legato alla Nazionale?
“La prima volta che sono stato qui a Coverciano, ci sono tanti poster con personaggi che hanno scritto la storia dell’Italia. Il mio ricordo principale è legato all’aver superato la porta di Coverciano. In quel periodo ero a Cremona, era uno scoprire una cosa nuova”.
Ci racconti Gattuso CT?
“Lui è molto attento, sempre in contatto col preparatore dei portieri. Ci chiede di muoverci tanto, di essere sempre di supporto per i compagni. Ha una concezione dei portieri molto moderna, dobbiamo seguire e indirizzare la difesa. Cerca di farci sentire al centro del gioco, è un qualcosa che lui richiede e credo ci dia una grossa mano”.
Hai fatto il portiere perché anche tuo padre ha giocato e ha ricoperto tutti gli altri ruoli?
“Sì sì, è vero (sorride, ndr). Mio papà ha giocato, mi ha aiutato tanto nei vari momenti. Da ragazzino quando non giocavo tanto, a 13-14 anni, lui mi convinse a provare ancora un altro anno ed ebbe ragione. E’ colui che mi conosce meglio di tutti, anche oggi nei momenti più delicati è di grande supporto”.
E Donnarumma?
“E’ incredibile. Ogni volta che torno in Nazionale lo vedo sempre diverso, vivendolo giorno per giorno si capisce il ragazzo che è e quanto ci tiene a questa Nazionale. E’ un ragazzo con le spalle laghe, ne ha passate tante e ora ha una grande personalità”.