Jordan Henderson, ex Capitano del Liverpool passato agli arabi dell’Al-Ettifaq, si è raccontato a The Athletic: “In estate sembrava che dovessi restare al Liverpool? In effetti è stato proprio così. Avevo tra l’altro parlato con l’allenatore alla fine della scorsa stagione, riguardo alla stagione in arrivo, ai giocatori che stavamo cercando di portare e quali fossero i suoi piani. Sono andato via durante l’estate e ho avuto un intenso periodo di allenamento per assicurarmi di essere nella migliore forma possibile quando sono tornato a Liverpool.
C’erano alcune cose che facevano suonare in me un campanello d’allarme, ma ad ogni modo ho un ottimo rapporto con Jurgen. È stato molto onesto con me. Non entrerò nei dettagli della conversazione perché è privata, ma mi ha messo in una posizione in cui sapevo che non avrei giocato tanto. Ero stato messo al corrente che sarebbero arrivati nuovi giocatori nel mi ruolo.
Non giocare, come tutti sapranno, soprattutto l’allenatore, sarebbe stato piuttosto difficile per me e soprattutto quando sono in un club da così tanto tempo, sono stato il capitano della squadra per così tanto tempo. A un certo punto c’è stato un approccio da parte di Al-Ettifaq al club per vedere se ci fosse stata la possibilità di trasferirsi lì. La reazione del club ancora una volta non è stata quella di dire di no. In quel momento ho sentito che la voglia di restare, tanto con l’allenatore quanto con il club, forse era cambiato. Sapevo che ad un certo punto sarebbe arrivato il momento. Non pensavo che sarebbe successo adesso. E ho dovuto accettarlo.
Se qualcuno del club avesse detto di volere la mia permanenza, ora non saremmo qui a parlarne. Ho dovuto pensare a cosa fosse giusto per la mia carriera, in cui voglio essere felice su un campo da calcio. Sono qui per giocare, non per i soldi. Non arrivo a dire di essere stato cacciato dal Liverpool, ma a un certo punto non mi sono più sentito voluto”.
