Nel frastuono di un momento che ha sfiorato la tragedia, ha generato polemiche il mancato ingresso dell’ambulanza per prestare i soccorsi a Edoardo Bove, colpito da un malore durante Fiorentina-Inter. La Gazzetta dello Sport ha chiarito il fatto: “Se lo sono chiesti in tanti, a partire da Ranieri e Dimarco, disperati accanto al personale sanitario: perché l’ambulanza non si è potuta avvicinare a Bove? La risposta è nel regolamento che vieta al mezzo di passare sul campo per evitare di creare avallamenti che rischiano di rallentare il mezzo stesso. Per questo i soccorritori, chiamati a correre sul terreno di gioco, sono dotati di tutte le attrezzature presenti anche sull’ambulanza. Il protocollo dei soccorsi è stato infatti rapido ed efficiente e sono passati quattro minuti dalla caduta del centrocampista viola al momento in cui è stato caricato sul mezzo. «Tutto ciò che è stato fatto è frutto di un protocollo ben definito – ha spiegato Giovanni Ghini, presidente della Fratellanza militare di Firenze a cui fa capo l’ambulanza che ha trasportato Bove al policlinico -. L’ambulanza non è entrata in campo perché c’era il rischio che non ne potesse uscire, a causa del terreno di gioco, si sarebbe potuta impantanare».
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