Il Corriere dello Sport, attraverso la propria edizione odierna, ha posto l’accento sul nefasto momento vissuto da Pep Guardiola e dal suo Manchester City: “La “scossa” di Guardiola – Ortega per Ederson tra i pali, Ruben Dias recuperato in fretta e furia al posto di Gvardiol e soprattutto Rico Lewis e Mateus Nunes per fare densità e palleggio invece di Savinho e Doku – gli si è rivoltata contro nel peggiore dei modi. Guardiola aveva motivato i cambi citando una mancanza di freschezza atletica. OK, ma davanti alla difesa hanno giocato il trentenne Bernardo Silva e il 34enne Gündogan, due che sono stati tirati da tutte le parti dalla manovra dei Reds. Foden, eletto miglior giocatore della Premier League un anno fa, ha inciso pochissimo, il povero Haaland – isolato in trincea alle prese con Van Dijk – non ha visto palloni giocabili.
Lo stesso Guardiola – che dovrebbe dare sicurezza a tutti visto il palmares – non ha saputo resistere quando il pubblico di Anfield ha cominciato a prenderlo in giro. Si è voltato e ha mostrato sei dita alzate, come i sei titoli di Premier in sette anni vinti dal suo City. Gesto che ha poi ripetuto ai propri tifosi. […] Le assenze di Rodri, Kovacic,
Stones e Bobb non bastano come alibi. I primi due incidono (tanto) sul centrocampo, ma Stones, in otto stagioni al City, non ha mai fatto più di 23 gare da titolare, mentre Bobb è un giovane in un reparto che non è certo sguarnito. Piuttosto fanno discutere le assenze non forzate, come quelle di Jack Grealish e soprattutto Kevin De Bruyne. Il belga è tornato dall’infortunio un mese fa, da allora appena 76 minuti in campo tra Champions e Premier, tutte dalla panchina. Vero che De Bruyne ha trentatré anni e va in scadenza a giugno, ma è altrettanto vero che è uno dei giocatori più forti della storia del club. Gli altri alibi convincono ancora meno. Guardiola tira in ballo l’età, ma i soli “over 30” sono Walker (su cui peraltro proprio lui che insiste), Gündogan (che ha voluto con sé in estate) e Bernardo Silva. Senza dimenticare che la critica ama rinfacciargli i vari “scarti” del City che hanno fatto fortuna altrove. Cole Palmer su tutti ovviamente, ma anche lo stopper Taylor Harwood-Bellis, arrivato in nazionale, il terzino Pedro Porro del Tottenham e il centravanti dell’Ipswich Liam Delap. Tutta gente che Guardiola ha mandato via“.