C’è (tanto) spazio per il Milan sull’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport: “I soldi non vanno in campo. Anche se spesso aiutano a vincere. Se ci fermiamo alla pura teoria, spendere di più dovrebbe permetterti di avere giocatori migliori e, dunque, ottenere risultati.Conquesta logica,il Milandioggi – terzo per monte ingaggi in Serie A e ottavo in classifica – è decisamente fuori parametro. Davanti ha squadre come Atalanta, Napoli, Lazio, Fiorentina e persino Bologna che spendono meno, in alcuni casi molto meno dei rossoneri. Sarebbe facile puntare il dito contro Paulo Fonseca, il tecnico che non starebbe facendo rendere la rosa per quello che costa alla società. Anche se andrebbe sottolineato come l’allenatore portoghese non sia nella Top 4 dei più pagati inItalia (Inzaghi e Conte guadagnano più del doppio di lui,mapure Motta e Gasperini hanno un ingaggio più alto). Insomma, se il teorema “vali quanto costi” fosse sempre corretto, varrebbe la pena di chiedersi perché il Milan abbia un tecnico con uno stipendio inferiore ai colleghi delle altre big. La risposta? Al di là delle considerazioni tecniche (Ibrahimovic ha spesso ribadito come la scelta di Fonseca sia innanzitutto di campo), non va dimenticato che quando fu scelto Fonseca i rossoneri avevano ancora a libro paga Pioli. Così come nel monte ingaggi entrino pure Origi (4 milioni netti all’anno) e BalloTouré, ufficialmente fuori rosa, ma comunque a libro paga“.
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