🚨 ADL: “Ecco come ho scelto Garcia! Osimhen deve rimanere, ma se arriva un’offerta…”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha preso la parola a margine della presentazione di Rudi Garcia come nuovo allenatore della compagine partenopea. Queste – riprese da TMW – le dichiarazioni del numero uno azzurro:

“Non ho dato il via a un casting molto lungo, l’ho detto a voi perché altrimenti mi avreste tormentato tutti i giorni. Mi sono dedicato per tre settimane all’organizzazione della festa Scudetto. Abbiamo voluto organizzare qualcosa che sulla RAI ha raggiunto la bellezza di quasi due milioni di media di ascoltatori, con punte del 30% al sud di share. Ci è piaciuta molto questa cosa. Vogliamo farla ancora meglio negli anni prossimi. Il 5 giugno ho cominciato a pensare al nuovo allenatore e l’ho ufficializzato undici giorni dopo. Ho cominciato a vedere la mappa data in pasto a voi giornalisti e ho cominciato a selezionare chi giocava con successo con il 4-3-3. Molti di quelli che vedevo avevano un 4-2-3-1 o addirittura un 3-4-3 o 4-4-2- Per me era fondamentale mantenere quest’assetto di calciatori, non devo cambiare squadra, per cui andava trovato un allenatore che fa strike col 4-3-3. Avendo visto che Rudi per due volte era arrivato secondo con la Roma e che addirittura il primo anno aveva cominciato con dieci vittorie consecutive, mi sono detto che questo signora facesse al caso nostro. Poi ho visto che col Lione aveva sfiorato qualcosa di importante in Champions. E voi sapete quanto ci tengo alla Champions League. Non per pensarla come Agnelli, a cui dissi che la Superlega è una cosa sbagliata, ma questa Champions è sbagliata. Così come l’Europa League e la Conference League. Ma la UEFA ha bisogno di attestati continui per essere rieletti. Io non posso modificare da solo ciò che si è incrostato nel sistema. Però chiaramente la Champions è un parterre che mi permette di aumentare l’importanza del brand Napoli nel mondo. Noi abbiamo sempre giocato il ruolo dell’innovatore, l’avete visto con lo sponsor tecnico: non ci ho pensato due secondi a vestire anche quel ruolo lì. Cerchiamo di cambiare questo calcio, ma non è così facile. Bisognerebbe cambiare il cervello di troppe persone”.

“Non l’ho detto a Garcia, l’ho detto da tempo: Osimhen deve rimanere. Poi se arriverà un’offerta importante per la salute del Napoli vedremo”.

“Con Osimhen non mi sono sbagliato. Garcia l’ho scelto in undici giorni, ci siamo visti a cena, abbiamo fatto i contratti, che sono lunghi, glieli abbiamo fatti digerire. Da parte mia c’è tutto lo slancio per un nuovo inizio. L’uomo ha già dato, non deve dimostrare a Napoli chi è, anzi dobbiamo lasciarlo lavorare in tranquillità, senza mettere ansia e fretta, senza mettere limiti. Poi sarà quel che sarà”.

“Di Garcia mi ha colpito la sua spontaneità, la sua immediatezza. Sembrava che ci fossimo conosciuti da tempi. E sembrava che ci fossimo già incontrato nel passato, idealmente parlando. Quindi mi sono trovato in un meccanismo oleato, in cui c’è stata solo la razionalità di mostrare tutto ai suoi avvocati, rispondendo alle loro domande. Con lui c’è stata una cordialissima e immediata intesa. Io sono nato il 24 maggio, lui era ancora sotto l’influenza del segno dei gemelli. Quindi come avrei potuto sbagliarmi?

 

By Nicola Cosentino

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