Il nuovo centrocampista del Bologna Remo Freuler ha parlato in conferenza per presentarsi ufficialmente a stampa e tifosi.
Queste le dichiarazioni, riprese da TMW:
Come stai fisicamente? Cosa non è andato a Nottingham?
“Sto bene, ho fatto tutta la preparazione con il Nottingham, anche le amichevoli. La pausa nazionali mi è servita per ritrovare il ritmo partita, ma stavo bene in campo. A Nottingham non credo che non ci sia nulla che non è andato bene, ci siamo salvati e sono stato anche capitano. Per il resto non so cosa è successo, ho parlato con mister ma alla fine siamo rimasti un po’ a metà strada”
Il tuo rapporto con Sartori?
“Io e Giovani ci siamo sentiti sempre, siamo rimasti in contatto. Lui ovunque è andato ha fatto sempre molto bene, credo che ovunque vada porti fortuna”.
Abbiamo letto del tuo disappunto sul ritardo per la trattativa con il Bologna. Ce la puoi ricostruire?
“Io non ho mai dato colpa a nessuno, le trattative sono spesso lunghe in particolare quando sono coinvolti più giocatori. Ad ogni modo l’intervista è stata rilasciata in tedesco e quello che ho detto non è stato tradotto bene in italiano”.
Sei arrivato nella prima Atalanta che ha iniziato a cambiare status in Italia. Come ci si accorge di questo cambiamento? In spogliatoio si percepisce qualcosa?
“Contano i risultati. All’Atalanta abbiamo fatto un anno bene, siamo arrivati in Europa mentre l’anno dopo no. Ad ogni modo continuando a lavorare bene si matura la consapevolezza che si può fare bene. E’ un processo che dura anni”.
Vedi delle analogie nei metodi di allenamento tra Motta e Gasperini?
“Per ora ho fatto pochi allenamenti con Motta e rispondere adesso è difficile”
In questi anni che idea ti sei fatto del Bologna?
“La serie A l’ho sempre seguita, anche mentre ero in Inghilterra. L’anno scorso ho parlato con miei ex compagni di squadra che sono ancora a Bergamo e mi hanno detto che giocare contro il Bologna è stato molto difficile, quindi la scelta è stata molto più facile”.
Ti senti un possibile capitano di questa squadra? In futuro potresti diventare un buon direttore sportivo visto che Sartori ti chiede già consigli?
“Mi chiede consigli sui giocatori svizzeri perché quelli li conosco bene. Per adesso io voglio giocare, non mi interessa avere la fascia o meno: l’importante è restare uniti”.
L’idea di calcio di Motta ti ha stuzzicato nell’idea di venire a Bologna?
“Si perché vengo da un anno di calcio molto difensivo, ma a me piace molto giocare la palla e quando ho parlato con il mister la scelta è stata molto più facile”.
Aebischer sta portando te e Ndoye a fare un giro a Bologna? Vi sta aiutando ad ambientarvi?
“No non ancora, la sua ragazze è ancora qui quindi devo aspettare (ride, ndr)”.
Ti hanno sorpreso alcune dichiarazioni di ex giocatori dell’Atalanta su Gasperini?
“Si, perché io non sarei il giocatore che sono se non fosse per lui. E’ grazie a lui che sono diventato un giocatore da nazionale, ho fatto la Champions ed è lui che ha reso l’Atalanta ciò che è oggi. Non capisco il senso delle dichiarazioni negative su di lui fatte da chi è andato via da Bergamo”.