​💥 Marotta: “Lukaku? Nessuno gli ha mancato di rispetto! Tra lui e Icardi, scelgo Mauro…”

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è intervenuto in occasione del Festival dello Sport in corso a Trento, soffermandosi anche sulla turbolenta separazione estiva con Romelu Lukaku e sulle recenti parole al vetriolo pronunciate dallo stesso centravanti belga. Queste – riprese da Gianlucadimarzio.com – le dichiarazioni dell’esperto dirigente varesino:

“Possiamo giocare da protagonisti, è nella storia di questo club. Qualche risultato no è arrivato ma contano le prestazioni viste fino a questo momento, che lo definisco positivo. In una stagione ricca di impegni, senza contare le Nazionali che in questa sosta ci hanno convocato 18 giocatori, è normale che ci siano dei cali di tensione che dobbiamo gestire nel modo migliore. Siamo altamente competitivi per lo scudetto, lo abbiamo dimostrato. È quasi più difficile vincere il campionato che la Champions perché si tratta di una corsa a tappe. Alla fine dei conti arriva primo sempre chi ha meritato”.

“Nello sport essere ambiziosi non è un difetto ma un pregio. Tenere l’asticella alta è uno stimolo per tutte le componenti societarie. Chi come me guida la gestione della squadra deve trasmettere questo concetto”.

“Lukaku? Lui è libero di dire quello che vuole ma certe cose non le capisco. Se la panchina a Istanbul abbia influito su quello che poi è successo? Non credo. Ha rifiutato una nostra offerta e c’era dopo tanti anni un grande rapporto di fiducia nei suoi confronti. Nessuno gli ha mai mancato di rispetto, non vedo cosa possa creare polemica e noi non vogliamo cascarci. Ho sentito dell’iniziativa dei fischietti a Inter-Roma, è una situazione che va gestita. Dobbiamo vivere la partita, è lì che vanno concentrate le nostre forze. Potrebbero distrarre i giocatori dove invece è importante tifarli. Il tifoso può protestare comunque, è libero di farlo perchè paga il biglietto” – aggiunge Alfredopedulla.com.

“Chi scelgo tra lui e Icardi? Per come sono andate le cose, meglio Icardi”.

“I nostri campionati rischiano di impoverirsi perché vanno a pescare giovani talenti e non giocatori in pensionamento. Questo mette in difficoltà la vendita dei diritti televisivi del nostro campionato, che rappresenta la maggior entrata per ogni club”.

“Sono rimasto un po’ amareggiato dalla situazione, non immaginavo Mancini ci abbandonasse. Allo stesso tempo ho colto con grande orgoglio e soddisfazione l’arrivo di Spalletti. È stata una scelta positiva, l’ho visto molto carico e partecipe con quei sentimenti nazionalistici che deve avere l’allenatore della Nazionale. Conosco i guadagni del CT e l’ha fatto quasi per passione, visto che ha guadagnato molto di più nei club”. 

“Il percorso è stato corretto alla luce del cambiamento del calcio globale. È stato introdotto il concetto della sostenibilità. Avere a disposizione un budget per poter allestire una rosa competitiva è rilevante. Un conto è risparmiare, un altro è ridurre il monte ingaggi nell’allestire una squadra”. 

“La scelta dell’Inter? Si stava chiudendo un ciclo con la Juventus, cosa fisiologica nello sport. Dopo l’annuncio che feci post partita con il Napoli mi arrivò un messaggio di Zhang solo che non avevo salvato il numero. Ho chiamato in causa Urbano Cairo, che so che sono amici, per chiedergli conferma. Da lì ho dato il via libera a organizzare un incontro che si è rivelato molto positivo. La proprietà Zhang appoggia molto il concetto di delega, che è fondamentale nello sport. Devo ringraziare anche Ausilio che è un compagno fondamentale di viaggio nella gestione della società e nel seguire la cultura della vittoria e il senso di appartenenza. Ricordo la cessione di Icardi a 50 milioni in un momento in cui aveva perso un po’ di appeal. Rimpianti? Forse solo la finale di Istanbul ma fa parte del percorso di crescita di questa società. Abbiamo cambiato 12 giocatori mantenendo uno zoccolo duro di italiani. Con orgoglio posso dire che contro Malta tra campo e panchina ci saranno 6 giocatori nerazzurri”. 

Onana potrà tornare all’Inter? Marotta risponde: “Ci sta tutto nel calcio, anche se i cavalli di ritorno non hanno sempre dato risultati positivi. È stata un’esperienza importante sia per lui che per noi, che ci ha permesso di fare un’operazione economica importante”.

“Thuram ha deciso lui di venire all’Inter nonostante avesse altre offerte. Lui ha ponderato quale potesse essere la società migliore e credo che il ruolo del papà abbia influito. Ma abbiamo ricevuto anche altre richieste da parte di giocatori che volevano venire da noi. Frattesi? Il mio aiuto è stato avere un buon rapporto con l’ad del Sassuolo. Anche quando poi ho presentato l’investimento alla società, ho ricevuto da loro paletta verde”.

Sul mancato arrivo di Scamacca: “Per lui abbiamo iniziato una negoziazione ricevendo una prima disponibilità da parte del giocatore. Poi è arrivata all’Atalanta che ha valutato più utile alla sua crescita. È una scelta che lui ha fatto e noi abbiamo rispettato”. 

 

By Nicola Cosentino

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