😥 All. Union Berlin: “Sento la pressione del momento, ma voglio giocarmela”

L’allenatore dell’Union Berlin Urs Fischer ha parlato alla vigilia del match di Champions League contro il Napoli.

Ecco le dichiarazioni, riprese da TMW:

Si parte con una domanda sul match d’andata e cosa si aspetta per domani: “All’andata abbiamo fatto una bella partita, con buone occasioni. Loro hanno avuto una chance e hanno fatto gol, è stata sfortuna, ma questo può accadere a grandi livelli. Noi siamo dovuti essere molto coraggiosi per tenere il livello del Napoli e vogliamo farlo anche domani”.

Juranovic sarà a disposizione?
“Sicuro non ci saranno Doekhi e Schafer, gli altri invece ci sono tutti. Vedremo quanti minuti daremo e chi si sentirà meglio”

Che atmosfera c’è nel gruppo?
“Dopo l’ultima partita c’è tanta delusione. Certe sconfitte, nonostante quanto si vada a creare, fanno davvero male. Malgrado ciò ho visto una squadra molto seria e preparata, come sempre, vedremo che tipo di gara sarà domani”.

Cosa avete imparato dall’ultima partita in casa? Cosa potete riproporre domani?
“Dobbiamo imparare a fare meno errori, come nell’ultima partita. Abbiamo creato occasioni, ma con un risultato del genere vuol dire che non abbiamo performato come avremmo voluto”.

Ha sempre cambiato formazione. Questo può rendere complicato il processo?
“Se si gioca sempre con gli stessi undici si generano automatismi digeriti più in fretta, quindi diverse dinamiche di gioco vengono esplicate in maniera più agile”.

Cosa si aspetta dal match?
“Dal fischio di inizio presseranno, ci metteranno sotto stress, per loro è una questione di qualificazione. Per noi la questione è diversa, dovremo avere grande coraggio per affrontare il Napoli”.

Riuscite ancora a godervi la Champions League? A che livello è la pressione?
“Ovviamente non è lo stesso rispetto a quest’estate, è normale che cambino le sensazioni. Ciononostante dobbiamo provare a godercela ancora, ad avere la voglia di giocarcela. Sento la pressione, è ovvio, e sento che sta aumentando di partita in partita. Ma poi quando c’è la partita si pensa alla partita”.

By Emanuele Garbato

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