⚫🟢 Ballardini: “Con la Salernitana non sarà decisiva. Voglio un Sassuolo compatto”

Davide Ballardini, allenatore del Sassuolo, ha parlato della sfida alla Salernitana. Di seguito le sue parole riportate da TMW.

“È una partita importante, certamente non decisiva. Per me fino ad oggi abbiamo fatto 4 punti in 4 partite e più o meno sono i punti che meritiamo, quindi da qui in avanti dovremo fare ancora meglio. La definirei una gara importante ma non decisiva. Pensiamo alla partita, a chi andiamo ad affrontare, ovvero una squadra molto pericolosa perché giustamente vogliono, soprattutto davanti ai propri tifosi, che sono ragazzi seri, che ci tengono, ed è giusto così”.

Il Sassuolo vuole comandare, dominare il gioco, quale sarà la caratteristica che vuoi vedere dalla tua squadra?
“Per me sono sempre importanti due cose: il gioco e la pericolosità, l’equilibrio e la compattezza con la palla e senza. Gioco per essere pericoloso, ma al contempo voglio essere comunque ben messo in campo anche se perdo la palla, è chiaro che quando gli altri hanno la palla io ho bisogno di avere tutti i miei compagni se non dietro la linea della palla, attenti e bravi. Contro l’Udinese siamo stati bravi per lunghi tratti perché abbiamo concesso poco o nulla agli avversari. C’è un però: quelle 3-4 situazioni dove l’Udinese è stata pericolosa, lo è stata perché noi avevamo la palla e noi non eravamo messi bene in campo e l’Udinese se non sei messo bene in campo batte la Juve, la Lazio, il Bologna. Ma l’Udinese come la Salernitana. Ad inizio stagione tutti pensavate che la Salernitana avesse fatto un salto di qualità facendo una campagna acquisti di un certo rilievo, si pensava che loro volessero fare un salto di qualità, a conferma che il nostro campionato è terribile”.

Defrel sarà ancora titolare? Com’è la situazione infermeria?
“Defrel sta bene. È giocatore, ha qualità, è intelligente, sa muoversi con la palla e senza, non lo scopro certo io. Infermeria? Oltre a Berardi, non passa giorno che non lo ricordiamo, c’è Pedersen assente. Domenico e Pedersen non sono convocati, tutti gli altri non sono convocati”.

Rispetto alla gara con l’Udinese servirà avere un po’ meno paura?
“La concentrazione, il timore, non va poi così male perché ti fa essere concentrato, ancor più serio, non è poi un aspetto così negativo. Noi contro l’Udinese abbiamo fatto una buona partita. Il timore, il rispetto, che abbiamo avuto per l’Udinese era giusto averlo, come è giusto averlo per la Salernitana perché sono squadre molto ben attrezzate, magari sono squadre diverse per caratteristiche e non dico che tu debba essere terrorizzato ma hai il dovere di essere attento, serio e concentrato perché vai ad affrontare una squadra che ti va a mettere in difficoltà”.

Matheus Henrique dopo la gara sembrava avere fiducia: quanto incide questo in un campionato con tanto equilibrio?
“La fiducia te la dà la prestazione, come vivi la settimana, se ti alleni bene, se c’è una buona armonia tra compagni. La fiducia viene nel lavoro quotidiano, se fai delle belle prestazioni, è una conseguenza”.

Avete avuto pochi giorni per preparare la gara. Meglio o peggio? Incide o non incide?
“Non hai la settimana a disposizione. Martedì chi ha giocato ha fatto defaticante, mercoledì ci siamo allenati ma ancora per alcuni è un giorno di recupero perché la partita ti lascia delle tossine. Ti alleni poco ma oramai siamo ad aprile. La settimana ti scandisce meglio l’allenamento e le proposte d’allenamento. Penso non cambi tanto perché sia noi che loro abbiamo giocato lunedì. Noi abbiamo giocato alle 3, loro alle 12.30 a Bologna, poteva cambiare qualcosa se loro avessero giocato sabato ma non credo ci sia tanta differenza”.

Giocare prima di tutte può fare la differenza?
“Non credo cambi molto, noi abbiamo giocato dopo di tutti lunedì e non credo cambi molto”.

Non ci sono partite facili ma il Sassuolo deve dare un segnale chiaro perché con lei in panchina la media è di 1 punto a gara e non basta per la salvezza. Che Sassuolo è lecito aspettarsi domani?
“Mi piacerebbe vedere un Sassuolo concentrato, forte, chiaro, attento, solido, compatto in fase difensiva, molto dentro la partita sempre, questo è quello che vogliamo accada, poi non sempre accada. Prima del nostro arrivo il Sassuolo in 11 partite ha fatto 4 punti”.

Torna Erlic dopo la squalifica, è la prima volta che a tre centrali a disposizione. Sta pensando alla difesa a 3?
“Noi abbiamo cinque centrali a disposizione: abbiamo Erlic, Kumbulla, Ruan Tressoldi, Ferrari e Viti. Il Sassuolo ha una fisionomia chiara, io a parte col Genoa ho sempre giocato con la difesa a 4. Chiaramente ci sono dei momenti dove vedi che puoi giocare in un altro modo. I 5 difensori centrali del Sassuolo, nella costruzione della squadra, manca un doppio a sinistra perché c’è solo Doig, e a Roma abbiamo adattato Viti che ha fatto anche una bella partita, questa è l’idea chiara e non bisogna fare confusione, anzi, bisogna essere molto chiari e rispettosi per esaltare le qualità dei giocatori che abbiamo a disposizione”.

C’è sempre uno un pochino più bloccato quando costruisci…
“O un centrocampista che si abbassa o un terzino, solitamente la costruzione la fai con tre e gli altri sono pronti a dare ampiezza e profondità, questa non è l’idea di uno ma del calcio di adesso”.

Il trequartista con lei cosa deve fare?
“Io ho sempre giocato col trequartista, da Cagliari, Palermo, Genoa, o comunque con un centrocampista offensivo. Per me è un centrocampista offensivo perché il centrocampista offensivo attacca, accompagna, e in fase difensiva soprattutto è un giocatore generoso, sempre presente, grande senso tattico e grande qualità con la palla tra i piedi. Ecco perché ha giocato Henrique, Thorstvedt ha altre qualità, Bajrami è generoso e ha qualità con la palla ma in quel ruolo lì per me tu devi essere un centrocampista offensivo perché poi noi sugli esterni abbiamo giocatori che sono portati a fare la fase offensiva, anche se bisogna riconoscere che si spendono molto anche in fase difensiva”.

By Alessio D'Errico

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