💥 Commisso tuona: “Burocrazia e politica rovinano l’Italia. Stadio primo fallimento della mia vita”

Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa della questione stadio, andandoci giù pesante. Di seguito le parole riportate da TMW.

Soddisfatto della squadra?
“La cosa bella è che sono arrivato e subito abbiamo vinto la prima partita e siamo in finale di Coppa Italia. Ancora però non è stato fatto niente, sono scaramantico anche io. E ora parliamo di stadio…”.

“Non mi sono mai voluto infilare nella politica, figuriamoci a 73 anni. Però dico che politica e burocrazia rovinano l’Italia. Per un progetto come il Franchi entrano in mezzo Comune, Regione, Stato ed Europa… Una cosa così in America non si vede. Lì sono tutte questioni comunali, con l’aiuto di chi vuole a fare nuovi stadi. Qualche giorno fa i Tennessee Titans hanno annunciato che il loro stadio costerà 2 miliardi di dollari, di cui la città darà 1,3 miliardi. E il vecchio stadio è del 1999: nell’arco di 24 anni, se ne fa uno nuovo. Negli USA puoi prendere soldi pubblici e gli investitori non pagano tasse su quelli, un beneficio sia per lo Stato che per i proprietari dello stadio. Squadre di calcio, baseball e football sono sempre aiutate perché sanno che altrimenti se ne vanno via, da altre parti. Questa cultura non esiste in Italia. I New York Giants sono andati a giocare in New Jersey! Se tu, paese, non mi aiuti, io me ne vado. Qui non è così, questa è l’Italia. Ma per chi vuole costruire stadi non c’è nessuna opportunità di fare cose differenti se non è accettato dalla politica. Io un po’ lo sapevo, ma non credevo così! Lo vediamo anche in altre città, come Milano o Roma, questa è la rovina dell’Italia. Il Franchi è un monumento? Io non credo… Non è all’altezza di Firenze, forse neanche mia. La città è bellissima, lo stadio no. E non ci aiuteranno mai a fare uno stadio come si deve, in tempo, con i costi giusti, e con il controllo. Questo vuole averlo la politica, anche quello sul futuro della Fiorentina. Io devo accettare certe cose ma nessuno mi può dire che non posso parlare. Se avessero accettato il primo disegno del 2019, forse non era il più bello del mondo, ma oggi magari avremmo finito. E invece adesso come minimo aspetteremo altri 3-4 anni, significano quasi 10 anni miei a Firenze. L’ho detto, non metterò soldi nello stadio: non è mio, è del Comune, è un monumento e se lo fanno loro. Allo stesso tempo però servono risposte, da mesi: dove giocherà la Fiorentina? Nessuna risposta. Quanto costerà l’affitto? Niente. Lo chiedo da quasi un anno…”.

La questione stadio è chiusa?
“No, mai detto. Però io non metto neanche un penny!”.

Ma se aggiustassero il tiro, lei parteciperebbe?
“Certo, per quello ne parliamo. E che devo fare, lasciare lo stadio così per i prossimi 100 anni? Chi aiuta la Fiorentina se non io?”.

By Alessio D'Errico

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