“Non voglio vincere sempre 1-0”: il corto muso di Allegri è un’invenzione mediatica?

Generalizzare e travisare, due dei termini maggiormente utilizzati, in senso pratico e non teorico, nel mondo del calcio. Espressione massima di tale posizione è la strumentalizzazione mediatica creata attorno alla battuta di Massimiliano Allegri secondo cui “basta mettere solo il muso più avanti dell’avversario per vincere la corsa“. La famosa teoria del corto muso.

 

E’ risaputo che Massimiliano Allegri non è un teorico del calcio. Nel suo essere fiscale e perfettamente conforme a precise metodologie di lavoro, il tecnico alla guida della Juventus ha sempre basato la sua filosofia di gioco sulla valorizzazione del materiale calcistico a disposizione e mai sulla ostinata ricerca di una proposta chiara e definita. Lo dimostra il suo trascorso a Cagliari, vero exploit che gli è valso l’ingresso nel mondo del calcio attraverso la porta principale, lo dimostrano i fiorenti anni successivi trascorsi tra Milan e Juventus.

Il corto muso è un’invenzione mediatica

La generalizzazione di alcune posizioni, al giorno d’oggi, è fenomeno sempre più frequente. Nel calcio così come nella vita. E’ bene però riuscire a cogliere tutte le sfumature che condiscono una presa di posizione o un atteggiamento. Vedi la famosa battuta del tecnico toscano quando gli si chiedeva di vincere i campionati, nel primo ciclo alla Juventus, con un ampio margine di vantaggio sule concorrenti.

Nelle sue parole, volte quasi sempre a smorzare i toni e ad alleggerire la pressione sulle spalle dei suoi uomini, c’era la classica vena d’ironia toscana che contraddistingue il suo modo di guardare al calcio. Invece, nell’immediato, tale battuta è tornata utile alla critica per massacrare lo stesso tecnico in merito al suo calcio non sempre entusiasmante. Allegri è un pragmatico, un pratico, uno a cui piace il fine e non il mezzo. Posizione che lo ha fatto egregiamente combaciare con la Juventus e che gli ha consentito di tagliare traguardi importantissimi.

Il suo è un calcio attendista, difensivista. Ma tali aggettivi, quando attribuiti ad organici di primo livello come quelli su cui ha potuto contare nella prima parentesi bianconera, sono sempre stati i fattori quasi determinanti dei successi. Quando la qualità dell’organico è calata, a fronte di un aumento di quello dei rivali, tale posizione si è mostrata meno vincente e perciò oggetto di critica.

In virtù di ciò, si è scatenato con veemenza sulla sua proposta l’epiteto del “corto muso”. Se appare chiaro che la Juventus non voglia vincere le partite 1-0 e di conseguenza adottare tale teoria, è innegabile che la filosofia del tecnico si basa proprio sulla ricerca di un equilibrio che garantisca prima di non subire e poi di offendere. Filosofia che porta la squadra a non fornire prestazioni sempre entusiasmanti sotto l’aspetto tecnico e dell’intensità. O, come quando è il vantaggio ad arrivare per primo, la vena difensivista del tecnico ha la meglio sulla ragionata evoluzione del calcio e vede l’organico bianconero arretrare smisuratamente in protezione della propria porta, fattore che gli è spesso costato la partita.

Per questo, seppur appare logico che Allegri non vuole vincere le partite 1-0, involontariamente la sua idea di calcio ad oggi non appare in linea con l’evoluzione, dunque incentrata sulla teoria del “”corto muso”.

By Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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