L’allenatore dell’Empoli Roberto D’Aversa ha parlato al Corriere della Sera come riportato da TMW.
“Quella testata un’etichetta, con me l’Empoli ha avuto coraggio. Siamo rimasti in città, non volevo costringere i figli a cambiare scuola, i leccesi mi hanno aiutato molto. Anche molti direttori sportivi si sono dimostrati solidali. Avevo due priorità, restare in Serie A e riscattare la mia immagine dopo 35 anni di calcio. La società è stata coraggiosa, la ringrazio. Mia moglie mi ha aiutato molto subito dopo quell’episodio, forse non glielo dico abbastanza ma sa quanto è importante per me e per i miei figli.
Non me ne voglia il mio amico Inzaghi, ma tifo per Antonio Conte nella lotta scudetto. È il padrino di mia figlia, spesso siamo in vacanza insieme. A Siena ricordo una preparazione da marines, mai sofferto così. Ti mette in una condizione fisica e mentale che ti porta oltre”.