🗣️ DDR: “Penso alla nostra gioia, non al rinnovo. Ndicka? Ecco cosa avevano detto”

L’allenatore della Roma Daniele De Rossi ha presentato in conferenza stampa la sfida di Europa League contro il Milan in programma domani.

Ecco le parole, riprese da TMW e Sky:

Come sta Ndicka? Anche voi avete dato una lezione di umanità non così scontata?

“Sta bene, per quanto possa star bene un ragazzo che ha subito questo pneumotorace che sicuramente è una cosa fastidiosa ma non quella che pensavamo sul campo e ci ha fatto spaventare. Penso che ognuno ne tragga l’insegnamento che vuole, se c’è un insegnamento da prendere. Abbiamo preso un sacco di complimenti su una cosa che per me è abbastanza normale. Qualcuno ha visto anche che ci volevamo marciare. Il ragazzo dell’elettrocardiogramma ci disse che stava avendo un infarto in corso, quindi quando c’è quel dubbio non ti permette di continuare. Abbiamo gestito tutti quello che sembrava sensato fare, poi se qualcuno ne può trarre insegnamento vuol dire che non siamo messi tanto bene nel mondo. Penso che ogni allenatore avrebbe reagito come ho fatto io e ogni giocatore si sarebbe irrigidito non sapendo le condizioni del compagno. Non ci sono insegnamenti, ma dei momenti in cui uno deve fare quello che è giusto e normale. Noi siamo stati molto uniti, non c’era uno che voleva continuare a giocare. È bello vedere che ci scopriamo famiglia anche in questi momenti”.

La situazione che sta vivendo Pioli (la partita con la Roma come crocevia) avrà una conseguenza anche sulla preparazione della vostra partita?

“Quando si parla di crocevia si parla di quella che è la percezione dei giornali, quindi preferisco non commentare. È secondo il Milan no? A parte la sconfitta con noi veniva da un periodo in cui le vinceva tutte, la squadra giocava bene e da quel punto di vista non c’è questo grande problema. Sarà un crocevia stagionale loro per quanto riguarda gli obiettivi, sanno che devono vincere altrimenti andranno fuori e quindi vivranno questa partita come ultima spiaggia”.

Si sta spingendo per recuperare la partita il 25 aprile. Avete notizie in merito?

“Se ne stanno occupando i dirigenti perché è una roba più dirigenziale. Sappiamo che ci sono poche date e può essere una difficoltà per chi organizza. Penso che sia un bene che non si trovino date perché vuol dire che siamo in fondo in Europa e questo è un orgoglio per il calcio italiano. E proprio per questo deve tutelare le squadre che stanno davanti, ma allo stesso tempo deve tutelare le altre squadre e la regolarità del campionato. Non si può creare un precedente e pensare di recuperare una partita quando il campionato è già finito, quindi penso che si troverà una soluzione logica”

Come si prepara la gara di ritorno dopo aver fatto così tanto bene all’andata?

“Nella tua domanda c’è l’essenza di questo lavoro. Penso che ci sono le caratteristiche della squadra avversaria che va rispettata. Non è che abbiamo vinto 7-0 e loro non sono mai usciti dall’area di rigore. Forse avremmo meritato di fare qualche gol in più. Non penso che Pioli stravolga tutta la squadra, ma penso che cambi qualcosina. Liedholm diceva sempre che metteva bene in campo la squadra, poi si muoveva e rovinava tutto. Stiamo pensando a qualche cambiamento, ma non ci stiamo snaturando completamente”.

Domani è anche per te un crocevia…

“Tutte le partite lo sono. Domani è importante perché non voglio che finisca. Pellegrini ha detto una cosa che mi ha fatto emozionare: È un percorso per essere felici e cosa c’è di più importante? Più importante della nostra gioia, della nostra gloria che c’è? Se pensiamo a quanto sono a rischio, a quanto durerà non ci godiamo quello che stiamo facendo. Da quando sono arrivato sono state tante le giornate felici che ho trascorso. Penso a quello, non alle possibilità di rinnovo in base al risultato di domani”.

In questi 100 giorni questa partita differisce dalle altre partite perché è la prima partita di gestione dopo Brighton. In cosa cambia?

“È una partita come le altre. Discorsi sulla gestione del risultato, sull’essere intelligenti e non troppo sbilanciati si possono fare sempre, anche all’andata. Poi se all’ultimo minuto saremo sullo 0-0 non andremo a cercare il gol, ma cercheremo di vincerla perché un gol potrebbe essere un colpo duro per loro. Se ci mettiamo a difendere il loro gol arriverà primo, faremo una partita simile all’andata. Avremmo potuto prendere un gol alla fine anche all’andata, ne avremmo potuto fare un paio anche noi. In questa partita dovranno fare tanto l’aspetto emotivo, le palle sporche, la qualità nostra negli ultimi 16-20 metri, ma non snatureremo la nostra voglia di cercare il gol”.

Tu credi al fatto che in certe notti conti anche la storia europea di un club oppure no?
“Penso che sia quello che metteremo in campo noi, come giocatori e loro che negli ultimi anni hanno dimostrato di essere più bravi di noi. Qui da giocatore sono stato eliminato da squadra meno blasonate della Roma e ho eliminato Real, Barcellona, Lione ecc ecc. Queste si portano dietro una potenza economica. I numeri dicono dicono che sono stati superiori, la carriera di Pioli dimostra che è superiore a me, ma all’andata siamo stati superiori. Per me è ancora 50-50 e la Roma che voi non mettete tra le squadre blasonate in Europa ha fatto 4 semifinali in 6 anni”.

Come sopperirai all’assenza di Cristante? Avete ascoltato l’appello del tifoso malato terminale?
“Al posto di Cristante giocherà Bove. Non cambia niente, la sceltà che farò non cambia in base all’assenza di Bryan, ma giocherà un giocatore cui riponiamo grande fiducia che uscirà a fine partita con la maglietta zuppa. Vogliamo che faccia una grande partita, perché se lo merita. Al tifoso che ci ha fatto commuovere possiamo promettergli l’impegno a lui come agli altri tifosi. La società sta cercando un modo di rintracciare questo ragazzo per cercare di fare quello che gli possa far piacere. Non riusciamo a rintracciarlo. Ha coinvolto non solo noi, ma anche i miei ex colleghi. Noi più di cercarlo non possiamo fare. Rispettiamo la voglia di rimanere dietro le quinte, ma se avesse voglia, siamo qui e lo stiamo cercando”.

Quanto conterà l’aspetto emotivo?
“È parte del gioco, la parte che grazie a Dio rimane sempre viva all’interno della partita e all’interno dell’analisi della partita. Mille cose pensi e mille cose influirranno. All’interno di una partita ci sono mille partite, sia per spostamenti tattici degli allenatori, sia per le giocate dei calciatori. La parte emotiva avrà un suo ruolo, perché sono giocatori abituati a giocare queste coppe. Saremmo bravi a gestire la nostra ansia”.

By Emanuele Garbato

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