Daniele De Rossi, allenatore della Roma, ha parlato in vista della sfida al Monza. Di seguito le sue parole riportate da TMW.
Come sta la squadra?
“Stanno tutti bene a parte Rick Karsdorp per un fastidio al ginocchio. Nulla di grave”.
Che tipo di gestione verrà fatta su Dybala?
“La gestione è facile quando hai tanti giocatori bravi. Quando qualcuno è stanco lo cambi senza abbassare la qualità. Dybala sta bene. Non so quante volte abbia fatto 110 minuti e poi novanta subito dopo. Dobbiamo essere contenti. E’ felice, la condizione psicofisica è buona, quando fai tripletta anche qualche acciacco lo senti bene”.
Su Palladino
“Nelle ultime partite hanno cambiato qualcosa e qualche dubbio lo abbiamo. Dobbiamo preparare più di una partita, ma siamo pronti su tutto. Palladino lo stimo molto, ci siamo sentiti qualche giorno fa, abbiamo iniziato il corso da allenatori insieme. Per lui sono contento, è un ottimo allenatore e sta gestendo l’occasione al Monza in modo brillante. Il futuro è dalla sua”
Non cerco di fare qualcosa di diverso rispetto al passato ma cerco di gestire lo spogliatoio come avevo fatto alla Spal o quando ero capitano. C’è una responsabilità e un ruolo diverso perché devi fare delle scelte. Siamo una famiglia e se non lo siamo ancora siamo nella giusta direzione per diventarlo. Se si sta bene si sta un’ora in più all’allenamento e questo significa molto”.
Dybala e Lukaku?
“Paulo ha segnato su rigore, da fuori area e con un inserimento: non c’è niente di tattico che lo limiti o lo esalti. Può succedere anche giocando con un 5-5-0. Romelu in discussione? Non so che intendi, lo sono tutti sempre me comprese. Le scelte derivano dal rendimento o dalla condizione. La sua condizione è da stella, che corre e lotta sempre. Questo rende felice tutti, è un calciatore che tutti vorrebbero. Non vedo musi lunghi, è il loro lavoro. Romelu da questo punto di vista è il giocatore perfetto”.
Sente un’aria di smobilizzazione?
“No, siamo bravi a metterci la serenità. I risultati ci danno una mano, noi siamo un po’ a parte da quanto succede negli uffici. Le grandi squadre tendono a mettere la Prima Squadra in una condizione ideale per farle fare un buon lavoro. Io mi devo interfacciare per il mio ruolo e tutti sono a disposizione 24 ore su 24. So che ci saranno cambiamenti, ma devo concentrarmi sul lavoro. I risultati ci mettono in una situazione migliori, per il resto non ho voce in capitolo. L’atmosfera mi sembra positiva, non vedo che sta succedendo qualcosa di particolare”.
Smalling?
“Sta finendo la fase di reintegro, magari è solo premura mia. Quando non giochi da tempo, ti senti bene ma i muscoli non sono più abituati. Lo stress fisico da gara è diverso: volevo mettergli due cani da guardia ai lati, per metterlo più a suo agio. In allenamento si lavora d’equipe e io volevo metterlo più comodo. A Frosinone l’ho messo per fargli riassaporare il campo in una gara più tranquilla. Ho cercato di proteggerlo, ma in futuro sarà importante al di là dello schieramento”.
