Morgan De Sanctis, direttore sportivo della Salernitana, ha rilasciato un’intervista sulle colonne del Corriere dello Sport soffermandosi sugli errori commessi dal medesimo sodalizio campano, attualmente ultimo in classifica, nell’ultima sessione estiva di calciomercato.
“Era tutto lecito ma, come ha sostenuto il presidente Iervolino, in quel momento il rapporto con Sousa è diventato un amore viziato e ha prodotto scompensi. Pensai che si potesse ricostruire una storia, eravamo sempre quelli che con lui subivano solo 1,25 gol a partita, ne segnavamo 1,43, ottenevamo 21 punti in 16 gare. Ma quel meccanismo virtuoso era saltato: la conferma sta nei tre punti in otto gare tutto sommato agevoli, negli infortuni e nelle conferenze stampa avvelenate che hanno reso complicata anche la gestione ambientale”.
La madre degli errori, invece, la mancata cessione dell’uomo di spicco, Dia?
“Ora pare di sì, anzi le dirò, ci sta anche che qualcuno aggiunga: perché acquistarlo? Ma è stato il nostro centravanti principe, sedici gol alle spalle di Osimhen e Lautaro Martinez. Poi all’ultimo giorno di mercato, quando pur volendo non avremmo potuto far nulla per sostituirlo, spunta un’offerta irricevibile ed offensiva dall’Inghilterra per averlo in prestito: cosa avrebbero detto di noi, o anche solo di me, se avessi compiuto quell’operazione?”.
