Un diamante su cui lavorare: alla scoperta degli USA di Berhalter

Stasera, alle ore 20:00, all’Al Thumama Stadium di Doha andrà di scena la sfida tra Iran-USA. Questa, per gli uomini di Gregg Berhalter, si preannuncia essere la sfida decisiva, quel del dentro e fuori. Ma facciamo un passo indietro. La Nazionale degli USA, giunta a questa competizione con la fama della seconda rosa più giovane della competizione grazie ad un’età media di 25,2 anni, seconda solo al Ghana con una media del 24,7, ha posto come obiettivo principale quello del passaggio del girone.

 

Girone appunto. Gli USA sono finiti nel Gruppo B insieme ad Inghilterra, Iran e Galles. Eccezion fatta per Kane e compagni, le altre compagini, fin da subito, si sono confermate ampiamente alla loro portata. Per questo, l’obiettivo è apparso ancor più raggiungibile. L’avvio di Mondiale, però, ha evidenziato in loro qualche difficoltà nella fase realizzativa. La gara contro il Galles, infatti, li ha spesso visti padroni del gioco, ma le difficoltà realizzative hanno prevalso, non consentendo loro di andare oltre l’1-1.

La gara successiva li ha visti in campo al Al Bayt Stadium di Al Khor contro la maggior accreditata Inghilterra. Pulisic e compagni, però, grazie ad una partita attenta, saggia e di compattezza, hanno ingabbiato il potenziale offensivo inglese e si sono confermati, al triplice fischio dell’arbitro, la squadra ad essersi resa maggiormente pericolosa. Anche qui il risultato non è andato oltre lo 0-0.

La squadra scelta da Berhalter è apparsa fin da subito come una sorpresa, vista la molta inesperienza a certi palcoscenici dei protagonisti. Ma la scelta di ct e federazione si è mostrata chiara. L’obiettivo, in vista del prossimo Mondiale proprio negli USA, è quello di costruire una rosa nuova, che possa crescere ed accumulare esperienza. Esperienza mancata ad esempio in occasione del rigore trasformato poi da Bale durante la prima gara, in seguito all’ingenuo fallo di Zimmerman.

Il dato emblematico, a conferma di quanto fin qui detto, è che ben 8 calciatori sono nati nel nuovo millennio: Dest (2000, Milan), Scally (2002, Borussia Mönchengladbach), Aaronson (2000, Leeds), Musah (2002, Valencia), Ferreira (2000, Dallas), Reyna (2002, Borussia Dortmund), Sargent (2000, Norwich) e Weah (2000, Lille). Mentre il capitano degli Usa è un classe 99: Tyler Adams, centrocampista che milita nel Leeds.

La guida tecnica della rosa, in questo momento, si identifica senza dubbio nella persona di Christian Pulisic e in quella di Weston McKennie. Giocatori appartenenti a Chelsea e Juventus, a cui i più giovani si aggrappano nei momenti di difficoltà. Non è passato inosservato l’assist del gioiello del Chelsea durante la prima gara contro il Galles a Weah.

Le qualità della squadra, dunque, appaiono evidenti da subito. Il lavoro da svolgere ancora, per ottenere però un gruppo in grado di competere per obiettivi di primo piano, è tanto.

By Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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