Valorizzato oltremodo dall’arrivo al Brighton di Roberto De Zerbi, il difensore centrale Lewis Dunk ha esaltato appassionatamente il suo allenatore in un’intervista al Times.
“Da quando è arrivato De Zerbi, vedo il calcio in maniera totalmente diversa. Pensavo prima avesse senso, e invece quando imparo qualcosa ora penso: ‘Perché sta cosa non la sapevo?'”
“Le prime due settimane con lui sono state molto complicate. Potter se n’è andato che eravamo quarti, è stato strano vederlo andar via. Con Roberto è stato difficile: non sapeva l’inglese, parlava solo col traduttore. Ero confuso. Alla fine non ascoltavo lui, ma aspettavo che parlasse il traduttore. E poi gli allenamenti sono cambiati drasticamente”.
“Con De Zerbi è tutta una questione di dettagli. L’attenzione che dedica ai dettagli è davvero incredibile. Ai tifosi può far paura quando usciamo dall’area palla al piede. Ma sappiamo cosa stiamo facendo”.
“Lui ci dice: ‘Non giochiamo così per fare bel calcio, giochiamo così per far gol agli avversari'”.
“In allenamento studiamo ogni scenario. Se il pressing arriva da una parte, sappiamo come comportarci. Se arriva dall’altra parte, sappiamo come rimediare. Sappiamo esattamente dove la palla deve andare in ogni circostanza”.
“Provocare il pressing avversario è quello che facciamo, ma dietro a questa pazzia c’è un metodo preciso”.
“Da quando c’è De Zerbi, sono molto più sicuro palla al piede. Prima dovevo difendere l’aree e correrci attorno per recuperare la palla. Ora riesco a giocare di più e sono anche più tranquillo”.
