Dybala-Napoli, una voce per fortificare il rapporto tra la città e l’Argentina

Tanto si sta dicendo, altrettanto scrivendo, sul futuro di Paulo Dybala. Non sarà questa l’occasione per aggiornarvi sugli ultimi rumors, che poco aggiungerebbero rispetto alle informazioni già in vostro possesso. Vi ruberemo – oppure cercheremo di occupare piacevolmente – qualche minuto per edificare uno scenario ad oggi complicato ma dalla notevole capacità imaginifica: parliamo della Joya come cemento sul ponte già presente tra Napoli e l’Argentina.

Nessuno come Diego

Esatto, perché la maggiore e migliore personificazione dell’Argentina, ma in generale del Calcio, all’ombra del Vesuvio corrisponde a Diego Armando Maradona. Inesistente possibilità di contraddittorio su quest’asserzione, così come vaporosa risulterebbe qualsiasi possibilità di ulteriore argomentazione. Maradona per il Napoli è stato leader tecnico e carismatico, capo-popolo, simbolo sportivo e sociale, trascinatore, politico più dei politici, risorsa per il luogo oltre che per la squadra. Insomma, Diego per Parthènope è stato tutto.

Prima di lui c’erano già stati argentini approdati su quel suolo: Bruno Pesaola, probabilmente un napoletano nato in un territorio differente, perché troppo forte fu la simbiosi tra il Petisso (piccoletto) e la città che onorò da calciatore e allenatore. Non dimentichiamo – tra i vari esempi che il passato ci fornisce – Daniel Bertoni, Roberto Ayala, fino ai più recenti Ezequiel Lavezzi e Gonzalo Higuain, fiori all’occhiello della gestione De Laurentiis.

Una prosecuzione dell’esistenza

Napoli, disse a suo tempo l’enorme Federico Buffa, per gli argentini “è una continuazione dell’esistenza: gli angoli sono gli stessi, i colori dei muri sono gli stessi, l’aria è la stessa, la regolamentazione differente è la stessa, il senso di appartenenza al luogo è lo stesso“. Insomma, casa è un sostantivo declinabile in tante forme e misure, ma che assume significato concreto, che va ben oltre le mura, per un argentino in quel di Napoli: non c’è necessità di adattamento ai costumi, perché è come se fossero quelli conosciuti e assorbiti in patria.

Nella necessità di rilanciare la propria carriera, Dybala probabilmente in quel di Napoli beneficerebbe di vibrazioni differenti, che lo riporterebbero alle sue origini. Seguiranno aggiornamenti, ma il calcio potrebbe regalarci l’ennesima – stupenda – storia.

By Redazione PianetaChampions

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