Intervenuto sulle colonne del Telegraph, Sven-Göran Eriksson ha parlato della lotta contro la terribile malattia che lo affligge da mesi e dell’immensa ondata di affetto proveniente dal mondo del calcio che lo ha travolto. Ecco quanto ripreso da Goal.com:
“Lo scorso fine settimana ho ricevuto la visita del mio vecchio capitano dell’Inghilterra, David Beckham. David mi ha chiamato e mi ha detto che sarebbe venuto. Questo ti mostra chi è Beckham. Non aveva bisogno di venire qui, ma voleva farlo. Ha portato sei bottiglie di vino, di cui una del 1948 che è l’anno in cui sono nato. Questo è David Beckham come lo conoscevo, una persona estremamente buona. Ho ricevuto messaggi da molti altri giocatori dell’Inghilterra, come Wayne Rooney e Steven Gerrard”.
“La persona che ho sentito più spesso forse è stato Mancini, è stato il capitano delle mie squadre per nove anni. Mancini e Beckham erano ottimi capitani e persone fantastiche”.
“Se chiedi ai medici quanto mi resta da vivere non sanno rispondere. Questo mi preoccupa? Penso che sia meglio non saperlo. Bisogna cercare di rimanere positivi in