Sergio Lancini, storico ex procuratore di Andrea Belotti, ha rilasciato un’intervista sulle colonne di Tuttosport rivelando i retroscena del contenzioso attualmente in atto tra lo stesso operatore di mercato e l’attuale centravanti, passato in estate alla Roma dopo la scadenza del contratto che lo legava al Torino, non rinnovato.
🔴 Parla l’ex agente di #Belotti
👉 Deluso dal comportamento dell’attaccante ex Toro
🗣️ “Ci sono due cause in tribunale: uno scherzo da 5 milioni di euro!”#Tuttosport #ASRoma https://t.co/jUni2UjhZz— SiamolaRoma.it (@siamo_la_Roma) November 12, 2022
“In quel momento (nel 2017, ndr), il trasferimento sarebbe stata la scelta più giusta, per la sua crescita ma anche per quella del club che, con il ricavato, avrebbe potuto alzare di molto l’asticella. Rimase a malincuore e forse questo ne ha condizionato i comportamenti e prestazioni negli anni successivi: personalmente mi spiace no aver avuto la possibilità di aiutarlo in quel periodo, come sempre avevo fatto in passato: forse chi gli è vicino non è stato un buon consigliere e ha finito per non fare il suo bene come calciatore. Presa la scelta di restare in granata, gli avrei certamente consigliato di sposare la maglia fino al termine della carriera, diventando una bandiera della società. Così invece, lasciando il Toro a parametro zero, ha dimostrato di essere forse un trascinatore in campo ma non certo un leader dentro e fuori dal campo, tale da rendere fieri gli “Invincibili” di Superga”.
“Purtroppo, adesso e dal 2018 parlano gli avvocati: infatti non avevo mai ricevuto nessun compenso per l’attività svolta dall’approdo al Torino in poi, per questo sono stato costretto a rivolgermi all’autorità giudiziaria, che da quattro anni si sta occupando del caso. Recentemente ho deciso di farmi assistere dall’avvocato Mattia Grassani di Bologna, poiché, nei primi gradi di giudizio, i precedenti legali da mesi da me incaricati non mi avevano soddisfatto”.
“Al momento pendono addirittura due giudizi: il primo riguardante il risarcimento per la revoca di fatto del mandato, che mi impedì di partecipare sia alle trattative per un eventuale trasferimento sia al rinnovo con il Torino in seguito negoziato senza il mio coinvolgimento, il secondo, invece, ha a oggetto violazione del contratto con il quale ero stato incaricato di gestire i diritti d’immagine del giocatore, gestione dalla quale sono stato immotivatamente estromesso. Insomma, alla fine uno “scherzo” da quasi 5 milioni, ma deciderà il giudice” – riporta Siamolaroma.it.