Remo Freuler ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport soffermandosi sulla sua nuova avventura in terra emiliana e su quella precedente all’Atalanta. Eccone un estratto, ripreso da TMW:
“Alla fine sono i risultati a fare tutto. Servono quelli, il resto arriva di conseguenza. Perché fare risultato aiuta tutti, i giocatori a insistere in ciò che fanno e anche la società a crescere, a capire, a muoversi nella maniera giusta. Ma sì, le basi per costruire qui una nuova Atalanta ci sono, si vedono: la voglia di arrivare, l’organizzazione, i giocatori giusti.
Però servono sostegno e pazienza: quello che si è creato, l’Atalanta non l’ha fatto in un anno. Io arrivai a 23 anni e da lì in sei anni e mezzo ho vissuto di tutto, Mondiali, Europei e Coppe. Gasperini? No, non è un Diavolo (sorride, ndr). Ho letto le critiche che gli sono state rivolte: non commento, vi dico solo che devo quasi tutto a lui”.