​😍 Galliani: “Che emozione giocare contro la Juventus! Allegri? Se lo tengano stretto”

Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, ha parlato a La Gazzetta dello Sport in vista del match contro la Juventus, in programma domani sera in Brianza. Queste – riportate da TMW – le dichiarazioni del Condor:

“Cosa mi aspetto dalla partita? Intanto sarà un dicembre di fuoco. Io divido il campionato fra le prime otto, Juve, Napoli, le due milanesi e le due di Roma, Atalanta, Fiorentina, e le altre. In questo mese avremo cinque partite, quattro delle quali contro le più forti”.

Eppure resta tutto un sogno.
“Ripeto, è un sogno vedere la Juve a Monza, così come andare a San Siro e giocare contro l’Inter. L’estate scorsa c’era un caldo da crepare, sudavo e sudavo ma ero lì felice”.

Che cosa le piace di più di questo Monza?
“Il senso di appartenenza. È proprio la squadra della città, e mi piace ricordare che siamo la squadra che ha più italiani in organico e siamo stati la neopromossa che ha fatto più punti nei campionati europei”.

“Allegri? Penso che se fossi la Juve me lo terrei stretto. La gente non si ricorda che la Juve era arrivata in zona Champions nella stagione scorsa. Poi ci sono state le penalizzazioni, ma per me il campo è sovrano. Allegri non è peggiorato, è uno che sa far giocare la squadra in base alla rosa che ha. Quando il Milan aveva giocatori di altissimo livello, giocava un bel calcio. Non voglio sminuire la rosa attuale della Juve, ma ha elementi con caratteristiche differenti”.

Com’era quando l’ha incontrato la prima volta?
“Più giovane ovviamente, ma lo stesso di adesso. Aveva tutte le caratteristiche tecniche e di personalità per diventare l’allenatore del Milan. Lo incontrai quando andammo a giocare a Cagliari e glielo dissi. Ma era sotto contratto con Cellino: se non fossi stato un amico, Massimo non lo avrebbe mai liberato a costo zero. Si comportò da signore”.

Che cosa le è piaciuto subito di Allegri?
“Difficile dirlo, i sentimenti non si giudicano, se ne prende atto. Io l’ho sempre sentito amico e credo che lui pensi lo stesso di me. Ci vogliamo bene, ci sentiamo spesso e ci vediamo a cena”.

By Nicola Cosentino

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