🤩 Gasperini: “Traguardo storico. Superlega sembra necessaria, ma noi siamo un esempio”

Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della semifinale di ritorno di Europa League contro il Marsiglia. Di seguito le sue dichiarazioni: “Giochiamo tante partite, non è semplice giocare sempre al meglio, ci sono alcune gare in cui fai fatica. Questa sera è stata una bella vittoria. Lo avevo già detto ieri, c’era una città intorno a noi, quando ci sono queste emozioni e queste energie è chiaro che i giocatori le percepiscono. Era una partita speciale, l’hanno interpretata nel modo migliore. Fischio finale? Un po’ di pensiero è andato alla finale, anche se abbiamo un po’ di partite da giocare. Credo che sarà un appuntamento storico, per squadre come la nostra, che non hanno numeri per poter vincere, è davvero incredibile, ma è di buon auspicio per tutti. I numeri sembrano essere importanti, sembra che bisogna avere necessariamente le Superleghe, ma l’esempio dell’Atalanta può dare speranza. Il calcio è bello per meritocrazia, non per diritti acquisiti geneticamente. Questo è il nostro dna, c’erano tutte le condizioni per giocare una partita offensiva, con un tridente composto da attaccanti. È stata una forza, anche se potevamo essere più concreti, abbiamo tenuto la partita aperta fino al 2-0 di Ruggeri. Sono felice per lui, ha fatto un gol straordinario, ha avuto capacità di inserirsi e coraggio. È un ragazzo straordinario, è un degno ragazzo cresciuto a Zingonia e nell’Atalanta”.

È un traguardo storico per noi, abbiamo festeggiato anche dopo Liverpool, dopo lo Sporting, è giusto che sia così. Sappiamo benissimo che non è finita, prima ci sarà la Roma, poi la Juventus. L’Europa League è più prestigiosa. A Zagabria a un certo punto io e Gritti ci guardavamo, pensavo di essere finiti in un’altra dimensione. Tutte le volte in cui abbiamo preso cinque gol ho pensato di giocare in maniera diversa, ma siamo stati testardi. Quest’anno abbiamo fatto un percorso davvero notevole cercando di portare avanti la nostra identità”.

By Danilo Buonpensiero

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