La Gazzetta dello Sport, attraverso la propria edizione odierna, ha svelato il seguente retroscena in casa Milan: “Coraggio. La stessa parola in lingue diverse per mandare lo stesso messaggio a tutti e venticinque i convocati rossoneri per il derby. Paulo Fonseca e il suo staff hanno curato nei minimi dettagli l’avvicinamento al derby. Non solo l’aspetto tattico, con Abraham e Morata schierati per la prima volta insieme dall’inizio, ma anche quello psicologico ha avuto un peso determinante per il tecnico portoghese. E la parola “coraggio” è stata centrale.
Domenica a giocare in casa era l’Inter e, come da accordo tra i due club, è stata la formazione di Inzaghi a tenere per sé sia lo spogliatoio di sua “proprietà” sia quello che solitamente utilizza il Milan quando disputa a San Siro i match casalinghi. Gli uomini di Fonseca si sono così preparati nello “stanzone” riservato alle formazioni ospiti che il portoghese ha chiesto di personalizzare: il posto di ogni calciatore è stato contrassegnato dal numero di maglia, dallo stemma del Milan e dalla parola “coraggio” scritta nella lingua parlata dal giocatore in questione. Una curiosità: coraggio in inglese e in francese si scrive nello stesso modo ovvero courage, ma hanno trovato spazio anche la “versione” della parola in olandese, in serbo, in tedesco e in portoghese. Inequivocabile il messaggio: tutti in campo senza paura dei campioni d’Italia.
E poi c’è stata la festa finale, molto partecipata da tutti, compresi coloro che lavorano dietro le quinte e i dirigenti. La squadra era in campo a ricevere i cori di ringraziamento della Curva Sud e quando è rientrata nello spogliatoio ha trovato i fisioterapisti, i membri dello staff tecnico, i magazzinieri e i dirigenti che l’hanno accolta con applausi, abbracci e complimenti. Finale con cena e musica in un noto locale della città. Diversi i calciatori presenti complice la giornata libera di ieri. Dolce epilogo di una notte rossonera da ricordare dopo tanti derby amari“.